Trasporto merci, nei porti sardi la protesta contro i rincari delle tariffe VIDEO
Domani il sit-in degli autotrasportatori: "Pronti ad azioni clamorose"Autotrasportatori sul piede di guerra contro i rincari (fino al 25%) previsti dall'inizio del 2020 per i collegamenti marittimi dalla Sardegna alla penisola.
Per oggi e domani sono state annunciate proteste nei principali porti dell'Isola e della Sicilia.
Sulla vicenda il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci nei giorni scorsi ha anticipato che presenterà di un'interrogazione urgente al governo.
Sull'argomento è intervenuto anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Roberto Li Gioi: "Non è questo il momento di addossare le colpe ai precedenti governi o di farne una questione di bandiera politica. Questo è il momento di lavorare, di farlo subito e tutti assieme affinché l'Italia, sebbene in ritardo, si adegui alla direttiva dell'Unione Europea del 2016 che impone alle compagnie di trasporto marittimo l'utilizzo di carburanti meno inquinanti a basso contenuto di zolfo. Un cambiamento necessario per la tutela dell'ambiente che ha già portato a una raffica di aumenti e a livelli altissimi di malcontento".
"Domani nei porti sardi è in programma una grande mobilitazione contro i rincari e forse finalmente il tema dei trasporti potrà essere affrontato in Consiglio regionale. Speriamo che almeno di fronte a un'emergenza di tali proporzioni l'assessore ai Trasporti Todde, finora latitante, ci assicuri la sua presenza. La priorità è sederci attorno ad un tavolo per trovare una soluzione che tuteli gli interessi commerciali dei nostri imprenditori e contemporaneamente quelli dell'ambiente. Interessi strettamente connessi ed essenziali per lo sviluppo della nostra isola", ha aggiunto il consigliere grillino.
"In questa fase - ha detto ancora Li Gioi - dobbiamo agire in fretta a sostegno degli imprenditori marittimi e sfruttare la possibilità di tamponare questo primo periodo con un eventuale intervento dello Stato, come previsto da una clausola inclusa nella stessa direttiva europea. Immediatamente dopo dobbiamo lavorare seriamente a una soluzione definitiva e sfruttare nel migliore dei modi il tempo che abbiamo a disposizione fino al 20 luglio, data in cui scadrà l'attuale bando di continuità territoriale".
(Unioneonline/F)