La presenza dell'agnello di Sardegna Igp alll'evento "The Speciality Food Festival" tenutosi a Dubai dal 30 ottobre al 1 novembre, non è passato inosservato agli oltre 15mila operatori del settore che hanno visitato la fiera.

Un successo che ha una valenza doppia, in quanto ottenuto in uno dei più importanti appuntamenti fieristici del settore agroalimentare di qualità̀ nell'area del Medio Oriente, dove erano presenti oltre 230 espositori provenienti da 38 Paesi.

Gli Emirati sono considerati un mercato importantissimo dal Consorzio di tutela sardo - nel quale si registra uno dei più alti consumi pro capite di carne ovina - dal momento che la loro popolazione è in crescita a un ritmo del 3% l'anno e arriverà̀ a superare gli 11 milioni di abitanti nel 2020, con un Pil pro capite locale stimato in circa 68mila dollari che si pone tra i più̀ elevati al mondo.

"Abbiamo studiato a fondo il mercato e quello Arabo è allettante – racconta il presidente del Contas Battista Cualbu -. La fiera internazionale di Dubai è un'ottima vetrina per il nostro agnello, per iniziare a conquistare una fetta di questo mercato dove vogliamo posizionare la Igp (...). E proprio per questi nuovi e lontani mercati abbiamo sperimentato con successo il prodotto congelato e precotto, rispettando i protocolli di qualità legati alla catena del freddo per lunghe percorrenze".

La delegazione sarda si è presentata all'importante appuntamento con l'Iman e Presidente del Centro Culturale Islamico di Sassari Salaheddine Adbellaoui, residente da quasi trent'anni in Sardegna, grande conoscitore del mondo Arabo Islamico e del mondo agropastorale e della cultura sarda.

"È stato per noi un valore aggiunto – sottolinea Battista Cualbu - in quanto abbiamo potuto contare su una figura autorevole, che ha facilitato gli incontri che abbiamo tenuto in quanto garanzia della qualità e autenticità delle nostre carni".

"Un altro aspetto che ha evidenziato la nostra missione - aggiunge il direttore di Contas Alessandro Mazzette - è l'importanza dei prodotti agroalimentari nella promozione turistica dei nostri territori. L'attenzione degli interlocutori arabi verso la storia, la cultura e la bellezza della nostra regione, ai più sconosciuta, mostra che i nostri prodotti e i nostri marchi agroalimentari possono essere un volano importante anche per lo sviluppo turistico della nostra Isola".

(Unioneonline/m.b.)
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