"In Sardegna non è mai stato portato il gas metano, nel frattempo la chiusura entro il 2025 di due centrali a carbone sull'isola e la predisposizione da parte di Terna di un nuovo cavo sottomarino per aumentare il trasferimento di energia hanno creato la condizione per un percorso di totale elettrificazione dell'Isola".

A parlare del futuro energetico della Sardegna è l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, che ha delineato la possibilità di uno scenario – elaborato dalla società – fondato su un modello libero da fonti fossili, così come illustrato anche al governatore Christian Solinas in un recente incontro con i manager dell’azienda a Villa Devoto. Un progetto che, secondo l’ad, sarebbe conveniente anche da un punto di vista economico.

"Con l'installazione di 4/5mila megawatt di rinnovabili e di un migliaio di megawatt di batterie possiamo rendere entro il 2030 la Sardegna la prima Regione italiana ad allinearsi ai modelli del futuro. Il tutto creando posti di lavoro e innescando un processo virtuoso", ha aggiunto Starace.

L’amministratore delegato sostiene che "la transizione ecologica" non sia "un pranzo di gala, ma va detto che non è neanche un funerale o una tragedia. Credo che piuttosto servano il coraggio e la coscienza per capire che è una transizione inevitabile, da affrontare tranquillamente".

E parlando della situazione italiana, si è detto ottimista, anche nel confronto con altri Paesi del Vecchio Continente: "Abbiamo avviato una campagna sulle rinnovabili già qualche anno fa con eccellenti risultati. Si aggiunga un tessuto industriale efficiente che, rispetto a quanto avviene in Europa, vanta una minore intensità energetica per unità di Pil. E, infine, il fatto che disponiamo di una delle economie circolari più sviluppate. Siamo, insomma, messi meglio di tanti altri Paesi".

(Unioneonline/F)

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