Lavorare da casa ma con un taglio allo stipendio che può arrivare fino al 25% se l’abitazione si trova “fuori città”: potrebbe essere il futuro dei dipendenti di Google che decideranno di non tornare in ufficio e di mantenere la propria abitazione come posto di lavoro.

La big tech americana ha messo a punto una piattaforma per calcolare la retribuzione che si potrebbe maturare con il lavoro a distanza: lo strumento informatico si chiama “Work location tool”.

L’iniziativa è già stata messa in pratica da Facebook e Twitter, che pagano stipendi più bassi ai propri dipendenti che lavorano da aree in cui il costo della vita è più basso rispetto alle grandi città.

Nel frattempo, però, le preoccupazioni legate al diffondersi della variante Delta hanno fatto slittare il rientro al lavoro in ufficio: dopo Google, Amazon e Twitter, anche Facebook ha rimandato al gennaio 2022 la riapertura dei propri spazi lavorativi.

“Con il nuovo posto di lavoro ibrido, più dipendenti stanno valutando dove vivono e come lavorano. Per fornire alle persone le informazioni di cui hanno bisogno per esplorare le loro opzioni, abbiamo creato uno strumento che consentirà a tutti i dipendenti di richiedere di trasferirsi in una nuova posto per lavorare a distanza”, aveva spiegato a giugno una portavoce di Google, senza parlare però del possibile impatto per le buste paga. 

Unioneonline/F)

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