È preallarme rosso per le campagne sarde. Le piogge di queste settimane non bastano a tranquillizzare gli agricoltori e nei prossimi mesi per i bacini dell’Isola potrebbe arrivare lo stato di piena emergenza idrica. L’anno scorso, in questo periodo, la situazione degli invasi era molto diversa da quella attuale, e gli imprenditori temono un’annata con il contagocce.

«Con il bacino del Maccheronis all'80% della sua capienza totale, e Petra e Othoni ad appena il 70%, confidando in una primavera ricca di piogge, è necessario però tenere in considerazione tutta una serie di variabili che dipendono solo ed esclusivamente dall'andamento meteorologico», spiega Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale. In altre parole: la quantità di acqua attualmente a disposizione potrebbe non bastare a un'erogazione normale nel caso la primavera fosse caratterizzata da precipitazioni particolarmente scarse.

Il presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale, Efisio Perra, aggiunge: «Non siamo di certo tranquilli sul futuro. Il quadro rispetto allo scorso anno è completamente cambiato e la scarsa quantità di risorse ci sta lasciando con il fiato sospeso in vista dell'estate. Domani avremo la certezza dall'Adis (l'Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna) sui quantitativi idrici che verranno concessi a ciascun distretto, ma già da ora per cautela stiamo pre assegnando ai soci il 50% di ciò che veniva erogato nel 2022».

Luca Mascia

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