Mentre i Paesi industrializzati tornano a crescere – dopo la crisi Covid –, con l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia, si riaffaccia l’incubo inflazione.

La corsa dei prezzi sta mettendo in difficoltà in particolare la Germania e gli Stati Uniti.

A ottobre Berlino ha registrato rincari pari al 4,5% (la percentuale più alta dal 1993), contro il 4,1% di settembre.

Secondo il consiglio tedesco degli esperti economici - il comitato di accademici nato per offrire un punto di vista imparziale al governo sulla materia -, la Banca centrale europea dovrebbe invertire la rotta e mettere fine alla sua politica ultraespansiva, varata per combattere l’emergenza coronavirus, dal momento che la stabilità dei prezzi è il "modo migliore per contribuire a una crescita economica sostenibile". La presidente Christine Lagarde però non sembra intenzionata a dare un taglio alle misure attualmente in vigore.

Negli Usa va anche peggio: i prezzi sono saliti del 6,2%, in quello che è l'aumento maggiore registrato dal 1990.

Il carovita rischia di mettere in crisi l'agenda economica del presidente Joe Biden, non disegnata per contrastare l'inflazione almeno nel breve termine.

"Invertire il trend dell'inflazione è la priorità", ha dichiarato il capo di Stato. A pesare sul portafogli dei cittadini americani, in vista dei freddi invernali, sono soprattutto i costi dell’energia, con il prezzo della benzina che continua a crescere e i Paesi dell’Opec+ che si sono rifiutati di aumentare la produzione del greggio nel prossimo mese di dicembre.

"Ho chiesto al National Economic Council di perseguire strade per ridurre i prezzi dell'energia", ha spiegato ancora Biden, che potrebbe decidere di utilizzare le riserve strategiche statali per arginare gli aumenti.

Il pressing recente della Casa Bianca sul cartello dei Paesi produttori ha sollevato non poche polemiche, visto l'impegno pubblico di Biden alla Cop26 per contrastare quel cambiamento climatico di cui il greggio è uno dei principali responsabili. Ad ammettere che il carovita va tenuto sotto controllo è anche il segretario al Tesoro Janet Yellen, che ha assicurato che la Fed non consentirà il ripetersi della "Grande Inflazione" degli anni 1970. 

(Unioneonline/F)

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