Il progetto pilota per la produzione di litio per batterie proposto dalla Glencore che ha rilevato lo stabilimento di Portovesme sarà sottoposto a Valutazione di impatto ambientale (Via).

Lo ha comunicato l’assessore dell’Ambiente Marco Porcu: la decisione della Regione allunga inevitabilmente i tempi e non è andata giù alla multinazionale svizzera, che a questo punto sta anche pensando di lasciare la Sardegna e «valutare – si legge nel comunicato dell’azienda –  strategie alternative per un polo europeo di lavorazione dei materiali per batterie».

La decisione della Giunta viene definita «scoraggiante» da Glencore, che sottolinea come «l'ulteriore estensione dell'iter autorizzativo comporterebbe un ritardo nei tempi che potrebbe compromettere la sostenibilità economica del progetto».

«Il progetto di riconversione del sito – si legge nella nota – è stato definito in maniera conforme a tutti gli standard di salute, sicurezza e ambiente previsti dalla normativa. Siamo disposti a fornire ulteriori dettagli e approfondimenti».

L’Italia rischia così di perdere «un impianto che potrebbe diventare una fonte significativa di materiali critici per la produzione nazionale, tra cui il carbonato di litio, fondamentale per lo sviluppo di un mercato europeo delle batterie».

Poi la chiosa, una doccia fredda: «La Glencore si riserva di valutare strategie alternative per un polo europeo di lavorazione dei materiali per batterie, dal momento che, l'ulteriore estensione dell'iter autorizzativo, comporterebbe un ritardo nei tempi che potrebbe compromettere la sostenibilità economica del progetto».

Anche i sindacati protestano: «Si tratta di un procedimento che, per i tempi che hanno caratterizzato altri progetti in passato, preoccupa non poco. Una dilatazione temporale non può che rallentare o far venir meno il processo di costruzione dell'impianto pilota che si inserisce nel percorso di transizione energetica e a cui sono legate anche nuove opportunità di lavoro», spiegano i segretari territoriali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi.

«Siamo praticamente al paradosso, perché da un lato si spinge e si lavora per avviare il processo di decarbonizzazione, dall'altro si rallentano tutti i piani che si inseriscono nell'ambito della transizione energetica», concludono i sindacati, che chiedono infine al Governo di convocare immediatamente un tavolo nazionale sulla vertenza Portovesme.

(Unioneonline/L)

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