"No a bollini allarmistici o a tasse per dissuadere il consumo di alimenti come olio extravergine, Parmigiano Reggiano o prosciutto di Parma che, dal Sudamerica all'Europa, rischiano di essere ingiustamente diffamati da sistemi di etichettatura ingannevoli e politiche fiscali che sostengono modelli alimentari sbagliati".

A lanciare l'allarme è Coldiretti, che fa riferimento alla risoluzione presentato all'Onu che "esorta gli Stati Membri ad adottare politiche fiscali e regolatorie" che dissuadano dal consumo di cibi insalubri.

Il progetto è stato proposto dai sette Paesi della "Foreign Policy and Global Health (Fpgh)" e verrà discusso dall'Assemblea Generale delle Nazioni a New York entro l'anno.

L'iniziativa è promossa da Brasile, Francia, Indonesia, Norvegia, Senegal, Sudafrica e Thailandia e contraddice il documento approvato il 27 settembre scorso al Terzo Forum di alto livello delle Nazioni Uniti sulle malattie non trasmissibili in cui - secondo l'associazione di categoria - grazie al pressing esercitato dall'Italia non sono stati menzionati strumenti dissuasivi su prodotti alimentari e bevande.

Il nuovo attacco punterebbe a colpire gli alimenti che contengono zuccheri, grassi e sale, chiedendo di predisporre apposite etichette nutrizionali e di riformulare le ricette, che metterebbero in pericolo - denuncia la Coldiretti - il futuro di alcuni prodotti Made in Italy.

Il rischio - precisa ancora l'associazione - è che vengano promossi in tutto il mondo sistemi di informazione visiva come quello adottato in Cile dove si è già iniziato a marchiare con il bollino nero, sconsigliandone di fatto l'acquisto, prodotti come il Parmigiano, il gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi e le esportazioni del made in Italy agroalimentare sono crollate del 12% nei primi sette mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

(Unioneonline/F)
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