Norme meno vincolanti per l'abbattimento delle cornacchie che prendono di mira i campi coltivati della Sardegna, grazie alla modifica della legge regionale n°23 del 1998.

"Una buona notizia per il mondo delle campagne", commenta Coldiretti Oristano, perché "finalmente i coadiutori possono tornare ad abbattere le cornacchie senza vincoli legati alla titolarità catastale".

"Una sentenza della Corte Costituzionale - spiega il consigliere regionale Emanuele Cera che si è occupato della questione - aveva limitato i soggetti legittimati alle operazioni di abbattimento, indicandoli nei soli proprietari o conduttori dei fondi depredati dai volatili. In pratica: i piani di contenimento provinciali sono rimasti fermi al palo con gravi ripercussioni, in particolare alle colture estive, recate da una specie nociva ormai fuori controllo. Una problematica rilevante che riguarda l’intera Isola e che incide pesantemente sui bilanci delle aziende agricole, con una media danni stimata tra il 60 - 70%".

Ora, però, arriva la modifica dell'articolo 6 della legge, che permetterà di delegare a terzi le operazioni di abbattimento, così da consentire ai proprietari dei campi di essere sostituiti da personale più idoneo, qualificato e preparato.

"Siamo soddisfatti – commentano il presidente di Coldiretti Oristano Giovanni Murru e il direttore Emanuele Spanó - per l'avvio dell'importante azione risolutiva che permetterà di ridurre sensibilmente i danni causati alle coltivazioni da questa specie fortemente aggressiva, in un momento dove pervengono nuove segnalazioni di campi distrutti o compromessi dall’attività della cornacchia grigia".

(Unioneonline/l.f.)
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