"Come al solito non ci bastavano gli incendi, aumenti assurdi su tutto: mangimi, concimi, gasolio e altro, e ora arriva anche la lingua blu. Da quanto si legge la Regione si prepara a fronteggiare la malattia ma come al solito, invece di combattere il virus, si pensa subito a vaccinare le pecore che sono vicine ai parti oppure si stanno allattando". Sono le parole, rilasciate alle agenzie di stampa, di uno dei portavoce dei pastori senza bandiera, Gianuario Falchi, dopo la scoperta di alcuni focolai di "blue tongue”, “lingua blu”, nella Sardegna centrale.

"Anni che combattiamo questa malattia e dovremo conoscerla cosi bene da capire che fare i vaccini oggi sarebbe danno sul danno”, osserva. “Ogni anno mi faccio la stessa domanda – aggiunge poi – : perché non combattere il virus con disinfestazioni e repellenti che hanno già dato in passato ottimi risultati? La disinfestazione delle aziende, oltretutto con la collaborazione dei pastori, avrebbe dei costi molto inferiori rispetto alla spesa che comporta vaccinare tutte le greggi".

"Noi non ci lasceremo rovinare le nostre greggi pronte ai parti,anche perché fare il vaccino ora a poco serve - la conclusione -, senza contare i danni che produrrà nel settore bovino col blocco delle movimentazioni".

(Unioneonline/v.l.)

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