Ripartenza economica con il freno a mano tirato per la Sardegna. Sulla voglia di mettersi alle spalle la pandemia nel 2022 ha pesato infatti l'enorme zavorra dell'inflazione galoppante, che nell'Isola ha condizionato inevitabilmente la ricchezza delle famiglie, l'occupazione, il mercato di prestiti e mutui e le prospettive delle imprese.

La possibilità di raggiungere i livelli precedenti alla comparsa del Covid è quindi rimandata, anche se le prospettive per il 2023, sempre complice il carovita, sono tutt'altro che rosee e fanno presagire un lungo periodo di sacrifici per i sardi.

I numeri e le analisi arrivano dall'ultimo Rapporto sull'economia della Sardegna presentato a Cagliari dalla Banca d'Italia. «Nel 2022 l'economia della Sardegna ha continuato a crescere (+3.5%) registrando però un'espansione più contenuta rispetto all'anno precedente che ha portato a un recupero parziale della ricchezza persa durante la crisi pandemica», ha spiegato Stefano Barra, direttore della Sede di Cagliari della Banca d’Italia.

La stangata più pesante è arrivata dal comparto energetico: «Il prezzo di bollette e carburanti in Sardegna si è abbattuto con più forza che nel resto del Paese», conferma Giovanni Soggia, della Divisione Analisi e Ricerca Economica Territoriale della Banca d’Italia.

Nel 2022 non sono mancati comunque timidi segnali di crescita per quanto riguarda occupazione (+0,5%), reddito disponibile delle famiglie (+5,6%) e consumi (+5%). Il tutto ovviamente al netto delle evoluzioni del 2023, anno ancora più penalizzato dal carovita.

Tutti i numeri del rapporto e le analisi degli esperti su L’Unione Sarda in edicola e sulla app 

 

© Riproduzione riservata