«Il burosauro deve essere abbattuto». È l’appello di Confartigianato Imprese Sardegna per semplificare la burocrazia che, anche nell’Isola, ha un peso quasi schiacciante tra «leggi, leggine, scartoffie, regolamenti, cavilli, decreti, interpretazioni, formulari e riforme», rallentando o bloccando «la maggior parte dei bandi, concorsi, provvedimenti e atti a sfavore di aziende, imprenditori, dipendenti, produzioni e sviluppo economico, considerato anche come carte e certificazioni siano, il più delle volte, già nelle disponibilità delle Amministrazioni».

«L’esempio – dice l’associazione - lo danno le opere pubbliche nell’Isola: il 53,3% dei giorni necessari per realizzarne una è occupato dai tempi di attraversamento, dati dall’intervallo temporale che intercorre tra la fine di una fase e l’inizio della fase successiva, riconducibili prevalentemente ad attività amministrative necessarie per la prosecuzione del percorso attuativo di un’opera. Quindi, più della metà del tempo le imprese lo trascorrono “in attesa” dei passaggi burocratici. Le fasi sono quelle di progettazione - preliminare, definitiva ed esecutiva - affidamento. Di conseguenza solo 44,7% del tempo è impiegato nella fase di effettivo realizzo dei lavori».

Nella classifica stilata tra regioni, l’Isola è al sesto posto per “tempi attraversamento”: al primo la Sicilia con il 60,8% dei giorni di “intervallo”, seguita da Puglia (60,2%) e Abruzzo (58,5%).
Tra le regioni più virtuose l’Emilia Romagna (solo 35,6%), il Trentino (38,2%) e la Valle d’Aosta (41,4%), contro una media nazionale del 54,3%.

Questo quanto emerge dal report, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, sul “Peso della burocrazia nell’Isola” che, attraverso i dati della Commissione Europea e dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, ha analizzato il peso dei processi gestionali della Pubblica Amministrazione su imprese e cittadini.

«Il burosauro, nonostante le buone intenzioni di ogni Governo, nazionale o regionale appena insediato – commenta Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – da sempre ha trovato in Italia l’habitat ideale per sopravvivere e rigenerarsi, anche attraverso l’accrescimento e la moltiplicazione delle competenze delle Amministrazioni, degli Enti e di ogni pubblico ufficio. A queste problematiche poi si aggiunge la “burocrazia difensiva”, ovvero la paura di sbagliare di un funzionario, dirigente o dipendente di fronte all’interpretazione di una norma, che di fatto blocca o rallenta tutto».

Un esempio su tutti: quello che è accaduto col Superbonus 110%. «Se gli incentivi fiscali per l’edilizia hanno supportato la ripresa dopo la pandemia, i loro effetti positivi sono stati ritardati e depotenziati a causa dello stillicidio di modifiche normative, un vero incubo per imprese, professionisti, amministratori di condomini e famiglie».

«Ogni intervento volto alla semplificazione della burocrazia è un passo avanti per la crescita e lo sviluppo dell’Isola – aggiunge Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato Sardegna - se poi è rivolto anche all’artigianato e alle Pmi, che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia, a beneficiarne sarà tutta la comunità».

Per Confartigianato Sardegna «una Pubblica Amministrazione semplice ed efficiente è una delle priorità per sostenere il rilancio delle attività economiche. Nel rapporto tra le imprese e la Pa va sostituita la logica del “sospetto preventivo” con quella del “controllo successivo”».

«Di leggi anti-burocrazia ne esistono anche troppe – concludono Maria Amelia Lai e Daniele Serra - bisogna soltanto applicarle, farle rispettare, controllarne l’effetto e verificare il risultato percepito dalle imprese. Bisogna solo far funzionare quelle che esistono anche potenziando le competenze e l’“orientamento all’utente” dei funzionari pubblici. Insomma, per abbattere questo mostro bisogna semplificare la semplificazione».

(Unioneonline/s.s.)

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