Dopo la notizia della convocazione delle parti da parte del ministero del Lavoro, programmata per giovedì, oggi un gruppo di lavoratori di Air Italy è stato ascoltato in audizione alla Commissione Trasporti e Lavoro della Camera sulla crisi della società.  

"La situazione è assolutamente drammatica. Se dovesse andare a termine la procedura di licenziamento, 1400 persone, con altissime competenze tecniche avranno estrema difficoltà a ricollocarsi in un altro ambiente lavorativo e anche ad avere la certezza di un reddito", hanno spiegato i dipendenti della compagnia aerea, per i quali – se non ci saranno interventi dell’esecutivo – l’erogazione della cassa integrazione terminerà il 30 giugno.

Il gruppo ha parlato anche del rischio – sempre più concreto – che il mercato italiano del trasporto aereo finisca in mani straniere.

La vertenza Air Italy, hanno dichiarato, "in concomitanza con la crisi della pandemia e del gruppo Alitalia sta costituendo la tempesta perfetta. A oggi 1400 dipendenti hanno prospettiva a breve di vedere una lettera di licenziamento, che speriamo sia rinviata".

A quel punto "quasi tutta l'attività di trasporto nazionale andrebbe in mano a vettori stranieri", che dettano le loro condizioni e con il rischio che "le compagnie straniere che prendono il nostro posto" possano non portare sufficienti entrate all'erario.

"Speriamo che ci sia una ristrutturazione di tutto il comparto nazionale, vorremmo assistere a una sorta di piano Marshall per tutto il comparto", hanno concluso i lavoratori, chiedendo un impegno da parte del governo.

Preoccupati dal futuro sempre più incerto del settore, i sindacati hanno proclamato per venerdì 18 giugno uno sciopero del trasporto aereo di quattro ore (dalle 13 alle 17).

(Unioneonline/F)

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