Prendono concretezza i principi enunciati in occasione del G7 sul Lavoro tenutosi a Cagliari nel settembre del 2024.

Con la firma del decreto ministeriale previsto dalla legge n. 132 del 2025, che recepisce l’AI Act europeo, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha infatti istituito ufficialmente l’Osservatorio sull’adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, la prima cabina di regia dedicata a monitorare e governare l’impatto dell’IA su occupazione, competenze, diritti e condizioni di lavoro.

Come detto, una “traduzione” in atti concreti di quanto affermato dai rappresentanti dei 7 Paesi più industrializzati nel corso del vertice tenutosi in Sardegna in materia di intelligenza artificiale, imprenditorialità e mondo del lavoro (QUI LA DICHIARAZIONE FINALE).

«Riconosciamo –  era stato messo nero su bianco al termine del summit dalla ministra del Lavoro Marina Calderone e dai suoi omologhi internazionali – che le tecnologie basate su un'Intelligenza Artificiale (IA) sicura, protetta e affidabile, inclusa l'IA generativa, possono aumentare la produttività del lavoro, migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza e salute sul lavoro, potenziare i lavoratori e creare opportunità di lavoro di qualità, incluse quelle per persone con disabilità, migliorare l'efficacia delle politiche del mercato del lavoro e della formazione e affrontare la carenza di manodopera. Inoltre, l’IA può fungere da abilitatore per l'imprenditorialità, consentendo agli individui di sfruttare tecnologie avanzate per sviluppare e scalare progetti innovativi».

L’Osservatorio rappresenta la risposta italiana all’AI Act nel contesto lavorativo, proprio come previsto dagli obiettivi fissati dai Paesi G7 a Cagliari un anno fa e poi confermati dal successivo summit degli Stati più industrializzati tenutosi a Kananaskis, in Canada.

«Abbiamo scelto di costruire l’Osservatorio come una cabina di regia, un luogo aperto e stabile di confronto in cui istituzioni, parti sociali ed esperti lavorano insieme per governare il cambiamento e supportare le decisioni pubbliche», ha detto la ministra Calderone. Aggiungendo: «Non vogliamo che siano gli algoritmi a decidere il destino delle persone. Le decisioni sul lavoro devono restare umane, responsabili e verificabili».

L’Osservatorio sarà presieduto proprio dalla ministra e riunirà istituzioni, autorità, parti sociali ed esperti. Sarà articolato in un Comitato di indirizzo, una Commissione Etica, una Consulta delle parti sociali e quattro Comitati tecnico-scientifici tematici.

Tra le sue funzioni principali figurano la definizione della strategia nazionale sull’IA nel lavoro, il monitoraggio degli impatti su produttività, occupazione e condizioni lavorative, l’individuazione dei settori e delle professioni più esposte all’adozione di sistemi di intelligenza artificiale e l’aggiornamento continuo delle Linee Guida nazionali.

Ancora, l’Osservatorio opererà come strumento stabile di indirizzo pubblico, con l’obiettivo di accompagnare l’innovazione tecnologica tutelando dignità, diritti e qualità del lavoro e supportando le politiche di formazione e di occupazione.

L’avvio operativo dell’Osservatorio è previsto all’inizio del 2026, con la nomina di tutti i componenti e la pubblicazione dei primi documenti strategici e di analisi. 

© Riproduzione riservata