La società Geco ha vinto la partita al Tar. I giudici hanno respinto il ricorso del Consorzio per la tutela dei vini doc della Malvasia di Bosa che aveva chiesto l'annullamento degli atti con cui la Provincia aveva dato l'autorizzazione all'impianto. E quindi "la Geco può continuate a operare" hanno scritto i giudici.

Il verdetto è stato accolto con grande soddisfazione dai soci della Geco, Bonifacio Angius e Leonardo Galleri: "Andiamo avanti con il nostro lavoro, con tutte le autorizzazioni e i permessi necessari e oltre ogni tentativo di metterci in cattiva luce". Hanno ribadito che "l'impianto non è una discarica e non trattiamo rifiuti pericolosi".

Oggi intanto il comitato Ambiente Planargia, assistito dall'avvocato Mariano Mameli, ha presentato un esposto per sollecitare verifiche sul campo quando l'impianto è in funzione. "Chiediamo formalmente che il procuratore Ezio Domenico Basso si rechi suoi luoghi in concomitanza con gli sversamenti ed assuma sul posto gli elementi per valutare la situazione". Il portavoce Franco Sechi e gli altri componenti del Consiglio direttivo hanno sollecitato "provvedimenti cautelari per bloccare eventuali condotte illecite che pregiudicano il diritto alla salute e salubrità sociale degli abitanti della Planargia". Nelle tre pagine di denuncia, si insiste soprattutto sugli aspetti ambientali e i possibili danni che potrebbero derivare per la salute pubblica da un impianto che sorge nelle immediate vicinanze dei comuni di Magomadas, Tresnuraghes e Flussio.
© Riproduzione riservata