Proprio nei giorni della battaglia degli allevatori per la crisi del settore suinicolo, torna un focolaio di peste suina africana in un allevamento regolare di Talana: due maiali sono risultati sieropositivi alla malattia e ieri una ventina di capi dell'intero allevamento sono stati abbattuti dal servizio veterinario della Asl, dopo l'ordinanza firmata dal sindaco Cristian Paolo Loddo.

I due suini non presentavano la malattia conclamata e i sanitari hanno spiegato che in passato sono venuti a contatto col virus e hanno sviluppato gli anticorpi.

L'ultimo focolaio di peste suina in paese si era presentato alla fine dello scorso anno su quattro suini irregolari. E oggi il nuovo focolaio, che rischia di bloccare la movimentazione delle carni in centinaia di aziende del territorio.

 "Il proprietario dell'allevamento abbattuto ha seguito regolarmente i protocolli per la peste suina e non riesce a trovare una spiegazione plausibile sulla sieropositività dei due maiali - spiega il sindaco Loddo - Come primo responsabile sanitario del paese, sollecito gli organi competenti in materia di sanità a fare la propria parte. Qui si tratta di capire come ci dobbiamo muovere non solo dal punto di vista sanitario ma anche da quello organizzativo: chiediamo spiegazioni su come arginare subito la malattia e come controllarla da qui in avanti”.

"Ci deve essere la volontà di dare garanzia alle imprese suinicole – conclude il sindaco di Talana -: se c'è un focolaio a ridosso di un’azienda, le altre aziende non vengano bloccate. Pensare di incentivare la suinicoltura senza queste garanzie è sola un’utopia, tanto più in questo momento delicato, quando la crisi del settore rischia di lasciare macerie".

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata