L'economia mondiale rallenta nel 2022, con il Covid-19 che torna a far paura e un'inflazione elevata che ostacola i consumi.

Nell’aggiornamento del World Economic Outlook, il Fondo Monetario Internazionale rivede al ribasso le stime di crescita globale del 2022: dopo il +5,9% del 2021, il Pil globale potrebbe aumentare quest’anno del 4,4%, ovvero 0,5 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni formulate a ottobre. Per l’Italia la stima scende a +3,8% (-0,4%).

A pesare sono la diffusione della variante Omicron, in seguito alla quale “i Paesi hanno reimposto le restrizioni alla mobilità”, e “l’aumento dei prezzi e le interruzioni nell’offerta dell’energia” che hanno portato “a un’inflazione più elevata e più ampia del previsto, in particolare negli Stati Uniti e in molti mercati emergenti ed economie in via di sviluppo”.

Tagliate le stime di ripresa delle due principali economie mondiali: Stati Uniti, con un Pil atteso del 4%, 1,2 punti percentuali in meno rispetto a ottobre, e Cina, che potrebbe crescere del 4,8%, ovvero 0,8 punti percentuali in meno rispetto alle stime di ottobre. In particolare sofferenza il mercato immobiliare del colosso asiatico, con la crisi di Evergrande che potrebbe mettere in difficoltà tutto il settore.

Nel 2023 la crescita potrebbe essere pari al 3,8%, in rialzo di 0,2 punti (+2,2%, in rialzo di 0,6 punti, per l’Italia), anche se la previsione è “subordinata” al miglioramento della situazione sanitaria nella maggior parte dei Paesi entro la fine di quest’anno, “ipotizzando che i tassi di vaccinazione migliorino in tutto il mondo e che le terapie diventino più efficaci”.

(Unioneonline/F)

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