22 maggio 2009 alle 08:29aggiornato il 22 maggio 2009 alle 08:29
Fiat-Opel, interviene Montezemolo:"Degli impianti se ne riparlerà dopo''
"Degli impianti si parlerà a bocce ferme". Prende tempo Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Fiat, che per ora non si sbilancia e fa sapere di voler vedere come finiranno le trattative con la OpelPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sergio Marchionne è convinto che il Lingotto abbia oltre il 50% di chance e spiega che, se nascerà il nuovo grande gruppo (Intesa, Unicredit e Goldman Sachs saranno advisor per lo scorporo del settore Auto), ci sarà una riduzione del 20% della capacità produttiva, che non vuol dire un analogo calo dell'occupazione. I sindacati, però, sono sempre più sul piede di guerra e il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, assicura che il governo convocherà le parti la prossima settimana. Anche il titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, dice che il governo parlerà "nei prossimi giorni con azienda e sindacati", e definisce "il più serio" il piano Fiat per Opel, di cui si è discusso in Consiglio dei ministri. Alla casa torinese arriva il sostegno dei massimi vertici della Confindustria. Se riuscirà a vincere la partita Opel e "si affermerà tra i pochi grandi gruppi mondiali - sostiene la presidente Emma Marcegaglia - sarà un ottimo risultato per tutto il Paese. E noi tifiamo perché ciò accada". "Da italiani speriamo che vada a buon fine, se si rafforza Fiat si rafforza anche l'Italia", aggiunge il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei, mentre l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, sottolinea: "più siamo a supportare i grandi progetti, meglio è". Paolo Fresco, ex presidente della Fiat, giudica l'eventuale accordo con Opel "ancora più importante di quello con la Chrysler. Quest'ultima è una bella iniziativa, ma non è risolutiva dei problemi strategici della Fiat. Se vogliamo, serve più alla Chrysler". Duri, invece, i sindacati che temono che il confronto sugli stabilimenti italiani si apra quando ormai è tutto deciso. "Sulla difesa degli stabilimenti e dell'occupazione - afferma deciso il leader della Cgil, Guglielmo Epifani - non faremo sconti a nessuno. Non ci saranno tentennamenti". "La Fiat - osserva il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti - è un'azienda che ha condizioni di mercato e industriali migliori rispetto alla Chrysler e alla Opel e quindi non si vede perché debba essere sacrificata". Per il segretario generale della Ugl, Renata Polverini, "probabilmente è già troppo tardi per un tavolo" tra governo, parti sociali e Fiat.
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