L'Antitrust italiana ha aperto una istruttoria contro Facebook per "informazioni ingannevoli su raccolta e uso dati".

Lo ha annunciato l'Authority su Twitter, dopo lo scandalo che ha travolto il social network, accusato di aver utilizzato in modo improprio i dati di 87 milioni di utenti nel mondo, di cui 214mila in Italia.

Nei confronti di Facebook ''l'Antitrust oggi ha aperto un procedimento per pratiche commerciali scorrette, che riguarda il messaggio ingannevole che viene dato al consumatore. Quando ci iscriviamo a Facebook sulla home page troviamo un messaggio che dice che il servizio è gratuito e lo sarà sempre. Ma il consumatore non è messo in grado di sapere che al contrario cede dei dati, per i quali ci sarà un uso commerciale, come dimostrano anche le recenti vicende", ha spiegato il presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella.

''Si tratta - ha continuato - di problematiche nuove che involgono vari profili: c'è un profilo di tutela della privacy, per cui il regolatore di settore, l'Autorità per la privacy, nazionale e europea, sta intervenendo; c'è un profilo di nuove regole, occorrono regole adeguate ai tempi a cui sta pensando l'Autorità per le Comunicazioni. C'è poi un profilo di tutela del consumatore: noi siamo stati chiamati a intervenire dalle associazioni di tutela del consumatore, e riteniamo che i messaggi devono essere chiari, precisi, non ingannevoli, su cosa le piattaforme come Facebook fanno della nostra identità digitale''.

FB: "AVVISEREMO GLI UTENTI COINVOLTI" - A partire da lunedì prossimo Facebook avviserà gli utenti i cui dati sono stati condivisi da Cambrige Analytica.

Lo ha fatto sapere Mike Schroepfer, Chief Technology Officer della compagnia guidata da Mark Zuckerberg.

Inoltre, sarà anche più facile rimuovere le app che non vogliamo più, perché comparirà in cima al flusso di notizie di tutti gli utenti un link che mostrerà tutte le applicazioni che utilizziamo e le informazioni condivise con esse.

"Riteniamo che queste modifiche consentiranno di proteggere meglio le informazioni delle persone. Sappiamo di avere più lavoro da fare", ha spiegato Schroepfer.

(Unioneonline/F)

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