Le incertezze su gas e scalo di Portovesme, dal fondale poco profondo, rischiano di bloccare qualsiasi programma di sviluppo e riavvio di Eurallumina.

Sono i due problemi emersi, nella sede di Confindustria a Cagliari, nell'incontro tra sindacati e i rappresentanti della società Eurallumina per esaminare lo stato della vertenza. Troppe incertezze. E lavoratori pronti alla mobilitazione.

Quanto alla prima difficoltà, l'azienda metallurgica del polo industriale di Portovesme controllata dalla russa Rusal, ha bisogno del gas. Senza il Gnl che si utilizza per produrre vapore, ogni piano salta. Per la seconda i lavori di escavo non partono ancora e questo può essere un ostacolo per l'intero progetto.

Sulla questione porto, spiegano Emanuele Madeddu (Filctem Cgil), Vincenzo Lai (Femca Cisl), Pierluigi Loi (Uiltec Uil) con le Rsu, "riteniamo sia indispensabile procedere con il commissariamento dell'opera affinché si possa partire con gli interventi". Resta poi aperta la questione dei tempi burocratici: sempre troppo lunghi.

"È bene ricordare - sottolineano le sigle - che il progetto propedeutico al riavvio dello stabilimento è stato predisposto 11 anni fa e modificato più volte in corso d'opera". Serve quindi, per i sindacati, un protocollo d'intesa per avere certezza degli strumenti necessari al riavvio della produzione di ossido di alluminio. "A questo punto - avvertono i rappresentanti di lavoratori - è necessario che si proceda in maniera spedita, in assenza di una risposta concreta appare chiaro che il progetto Eurallumina è giunto al capolinea".

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata