In Italia i costi dell’energia continuano ad aumentare – con rincari notevoli delle bollette di luce e gas – ma questo non scoraggia i consumi.

Lo rivela l'analisi realizzata dall’Enea sui dati relativi al terzo trimestre del 2021.

Secondo l’agenzia, a livello nazionale la domanda di energia ha registrato un incremento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2020. Un dato che rispecchia la ripresa del Prodotto interno lordo e della produzione  industriale (+20,2%).

I maggiori consumi portano a conseguenze negative sul piano dell’inquinamento: crescono le emissioni di anidride carbonica (+4% circa) a causa del maggiore impiego di petrolio (+8%) e carbone (+25%).

“Il maggior utilizzo di fonti fossili soprattutto nei trasporti e negli edifici mette in luce l'allontanamento dell'Italia dalla traiettoria di decarbonizzazione e dai nuovi obiettivi Ue (-55% emissioni al 2030), con consumi ed emissioni che nel 2021 crescono più del doppio rispetto alla media degli aumenti nell'Eurozona”, ha spiegato Francesco Gracceva, il ricercatore che ha curato lo studio.

Dal punto di vista dei prezzi, la ricerca evidenzia la forte accelerazione sui mercati all'ingrosso, fino a nuovi picchi storici del gas (+85% rispetto al trimestre precedente, +430% sul terzo trimestre 2020) e dell'elettricità (+67% e +194% rispettivamente, con un aumento superiore a quello degli altri Paesi dell’Unione europea).

Sebbene questi aumenti siano arrivati solo in parte sulle bollette dei consumatori finali, grazie agli interventi eccezionali di sterilizzazione decisi dal governo Draghi, nella seconda metà dell'anno i prezzi del gas sono superiori di oltre il 40% rispetto al 2020 per i consumatori domestici e di circa il 100% per le imprese. Nel caso dell'elettricità, i prezzi sono superiori di quasi il 50% per i consumatori domestici e di oltre il 50% per le aziende, ai massimi per tutte le fasce di consumo. 

(Unioneonline/F)

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