“Nella vertenza energia servono unità e determinazione, la Regione deve essere parte attiva”: il messaggio univoco dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Samuele Piddiu, Gavino Carta e Francesca Ticca, arriva forte e chiaro davanti all'assemblea dei lavoratori diretti e degli appalti che operano nella centrale Enel di Portovesme. 

Sotto le ciminiere la tensione è nell'aria: tra la centrale destinata alla chiusura certa e i prezzi dell'energia improvvisamente schizzati alle stelle il polo industriale di Portovesme sembra finito nel bel mezzo di una tempesta perfetta. I segretari regionali sono giunti all'assemblea Enel dopo le iniziative che si sono susseguite, con i lavoratori sempre più preoccupati per il loro futuro occupazionale dopo il 2025, quando la centrale a carbone dovrà chiudere. 

"La vertenza energia non deve avere sfilacciamenti - sottolinea Samuele Piddiu, segretario della Cgil - dobbiamo procedere tutti uniti e con grande determinazione. Servono certezze sul futuro degli impianti, sugli approvvigionamenti e sul metano”. Francesca Ticca, segretaria della Uil, chiama in causa la Regione: “Vogliamo un assessorato all'Industria all'altezza della situazione e al momento non c'è, così come non era presente ieri al vertice sul Paur dell'Eurallumina”. L'energia è un problema dai mille risvolti, tra transizione energetica, rinnovabili, continuità occupazionale da garantire. “Serve un progetto ampio sul tema energetico - dice Gavino Carta, segretario regionale Cisl - che abbracci ogni aspetto e metta in campo investimenti importanti per garantire i posti di lavoro. Siamo ancora in attesa del famoso Dpcm del Governo sull'approvvigionamento energetico in Sardegna”. 

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