Elon Musk ha venduto il 10% delle sue azioni Tesla, mantenendo così la promessa fatta ai suoi follower che, interpellati lo scorso novembre tramite un sondaggio su Twitter, si erano espressi a favore delle cessioni.

L'annuncio della decisione del miliardario – nominato dal “Time” “persona dell’anno” – ha portato a un’impennata del titolo del colosso delle auto elettriche, che ha guadagnato il 7% a Wall Street.

L'obiettivo centrato è un risultato importante per l’imprenditore sudafricano, che intanto prosegue la sua battaglia contro i politici che considerano troppo poche le tasse che attualmente paga negli Stati Uniti.

Sul tema del fisco si è infatti già scontrato con i due senatori democratici di primo piano, Elizabeth Warren e l’ex candidato alla Casa Bianca Bernie Sanders.

Alla fervente sostenitrice di un inasprimento della pressione fiscale per i paperoni, si è rivolto nei giorni scorsi annunciando che quest'anno pagherà 11 miliardi di dollari di tasse, la cifra più alta mai versata da un singolo individuo negli Usa.

"Non ho conti offshore, non ho scudi fiscali", ha dichiarato, spiegando di essere talmente trasparente da poter quasi compilare la dichiarazione delle tasse da solo.

"Non credo che sia produttivo o interessante" concentrarsi sulla ricchezza, ha aggiunto da uomo più ricco del mondo con una fortuna da 244,9 miliardi, "tutta la mia ricchezza è in titoli SpaceX e Tesla, due società che ho contribuito a creare, che guido da quasi vent'anni e che hanno fatto molte cose utili".

Al contrario si è dichiarato assolutamente favorevole a un contenimento della spesa pubblica.

(Unioneonline/F)

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