Continua il muro contro muro tra Cgil e Uil e Palazzo Chigi sul tema dello sciopero generale.

Il premier Mario Draghi ha deciso infatti di non convocare i sindacati prima della mobilitazione in programma il 16 dicembre, con manifestazioni a Roma e in cinque altre città italiane (tra cui Cagliari).

Tutte e tre le sigle – Cgil, Cisl e Uil – incontreranno invece il presidente del Consiglio lunedì 20 dicembre alle 15.30 per affrontare il tema delle pensioni e del superamento di Quota 100.

Oggi il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, ospite dalla trasmissione tv “Tagadà” su La7, ha dichiarato che lo sciopero è confermato.

Il sindacalista ha ribadito le motivazioni che hanno spinto la sua sigla e la Uil a chiedere a iscritti e simpatizzanti di astenersi dal lavoro per una giornata, per "cambiare la legge di bilancio e per rimettere al centro i bisogni delle persone".

"Non siamo arrivati a questo sciopero a cuor leggero, abbiamo passato il mese di novembre facendo assemblee nei luoghi di lavoro e manifestazioni nelle varie piazze e abbiamo discusso con le persone su quello che fosse necessario fare. Abbiamo raccolto un grande malessere, perché la pandemia purtroppo ha aumentato le diseguaglianze", ha spiegato il segretario generale.

Oltre alle critiche alla legge di bilancio, che sul piano fiscale avvantaggerebbe i contribuenti con i redditi più alti, ha messo in evidenza alcuni dei problemi strutturali del mercato del lavoro italiano: i salari bassi, la precarietà diffusa e il futuro incerto delle giovani generazioni.

La Cisl ha deciso di non prendere parte allo sciopero generale e di protestare contro la legge di bilancio con una manifestazione nazionale a Roma indetta per il 18 dicembre, dal titolo "Per lo sviluppo, il lavoro, la coesione: la responsabilità scende in piazza". 

(Unioneonline/F)

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