C'è fermento nel mondo dell'aviazione. E la cosa stupisce, visto che le cronache degli ultimi anni raccontano di fallimenti clamorosi e di compagnie in eterna crisi. A tutto questo si è aggiunto poi il virus, che ha sconvolto il traffico aereo e lo farà ancora per molto tempo. I più ottimisti prevedono di tornare ai livelli pre-Covid nel 2022. Ma nessuno è disposto a scommetterci un euro.

Ecco, in un contesto come questo è strano che si parli di nuove compagnie aeree. Eppure è da settimane che spuntano nuovi progetti. Quasi tutti riguardano la Sardegna molto da vicino, perché potrebbero coinvolgere quello che rimane di Air Italy, cioè i 1500 dipendenti, di cui oltre 500 nell'Isola.

Il primo a venire allo scoperto è stato Giuseppe Gentile. Il suo nome è associato a quello di quasi tutte le compagnie aeree italiane: nella sua prima vita è stato un pilota, prima di Itavia e poi di Alitalia. Dopo è passato dall'altra parte della barricata, diventando manager. Prima di Air Europe e poi della giovane Air Italy - siamo nel 2004, il Qatar era ancora lontano, l'epilogo con la liquidazione pure - , che poi convolerà a nozze con Meridiana, compagnia di cui è stato a lungo amministratore delegato. Ora il comandante, come lo chiamano tutti, progetta il ritorno in pista con un nuovo vettore e punta sulla continuità territoriale sarda. Non gli interessano i collegamenti con Roma e Milano però: meglio le tratte verso gli aeroporti minori italiani. La vecchia e rimpianta Ct2. Gentile ha già incontrato il governatore Solinas per illustrare il progetto. Una visita di cortesia, non una richiesta di investimenti, giura il comandante.

Sulla scrivania di Solinas c'è anche un altro progetto, che questa volta vedrebbe la Regione tra gli azionisti. Si tratta di un business plan per una compagnia low cost, che potrebbe nascere come costola della nuova Alitalia. Azionariato misto (Regione-Alitalia), 20 aerei, circa 800 dipendenti e rotte in tutta Europa. Tra gli obiettivi c'è quello di avere l'assegnazione della continuità territoriale, senza compensazioni economiche, in esclusiva. Come verrebbero fatti quadrare i conti? Il pilastro principale è un contributo di 6 euro per ogni passeggero trasportato, che dovrebbe arrivare dalle società di gestione degli aeroporti, seguendo la scia di Ryanair e delle altre low cost. Al momento la tariffa ipotizzata per i voli nazionali è di 54 euro più tasse, circa dieci euro in più rispetto agli attuali prezzi della continuità territoriale. La rete di collegamenti poi verrebbe completata dalle altre rotte italiane (tra queste Torino, Bologna, Napoli e Palermo) e dalle principali città europee. Funzionerà? C'è da augurarselo.

Perché sullo sfondo c'è Air Italy. E ci sono i suoi dipendenti, che da febbraio a oggi hanno continuato a ricevere uno stipendio (anche se ridotto, in alcuni casi fino a un terzo) e da ottobre rischiano di essere licenziati e senza sussidi. "Siamo estremamente preoccupati, il decreto della cassa integrazione non esiste. Se entro qualche giorno non ci saranno novità, torneremo a occupare le piazze e a farci sentire", dice Nicola Contini, segretario regionale dell'Ugl trasporto aereo. I sindacati sanno che i prossimi mesi daranno decisivi. Non a caso la Cgil Trasporti, con Arnaldo Boeddu, chiede di avviare con la Regione "un confronto su come far nascere una divisione di Alitalia, formata dal personale Air Italy, dedicata ai voli in continuità territoriale". Tutto questo potrebbe essere completato con il "il rilancio del settore della manutenzione aeronautica ex Meridiana, fiore all'occhiello del settore alla pari di Atitech, così come i comparti collegati, come gli amministrativi e il call center, che potrebbero essere utili per chiudere il cerchio".

La nascita della nuova compagnia è legata due fattori: il gradimento della politica e il futuro assetto di Alitalia, che si sta delineando proprio in questi giorni. Lo statuto della newco è ormai definito. La Tai (trasporto aereo italiano) sarà una holding che controllerà tre divisioni: aviazione, manutenzione e servizi di terra. E al suo interno potrebbe avere anche altre compagnie regionali.
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