Nessun viaggio a Bruxelles: la convocazione non è arrivata e domani il presidente della Giunta regionale Christian Solinas non incontrerà i rappresentanti della commissione europea. Slitta così la possibilità di illustrare agli uffici dell'Ue il nuovo progetto di continuità territoriale. Lo stesso discorso vale per la proroga dell'attuale sistema oltre il 16 aprile: anche in questo caso è tutto rinviato.

I nodi - La Regione ha già chiesto, in via informale, la disponibilità alle compagnie aeree per un allungamento dei contratti oltre il 16 aprile. Nessuna risposta definitiva: Alitalia e Air Italy vogliono prima capire quale è il nuovo progetto per la continuità che la Giunta vuole presentare a Bruxelles e se la proroga è benedetta dalla commissione Ue.

È diverso il caso di Olbia, dove è in vigore un altro decreto e non c'è bisogno di una proroga delle convenzioni, ma di un'altra accettazione degli oneri di servizio pubblico senza compensazioni economiche. In pratica: almeno una compagnia aerea dovrebbe garantire i collegamenti con Fiumicino e Linate, senza ricevere alcun aiuto dalla Regione.

La compagnia olbiese- Uno scenario che potrebbe spingere Air Italy a lasciare Olbia. In questi le voci sul futuro della compagnia si rincorrono. C'è chi ipotizza un disimpegno del Qatar. Nelle ultime ore invece rimbalza un'altra indiscrezione sul disimpegno di Akfed, il fondo dell'Aga Khan che controlla Alisarda e dunque il 51% del vettore. Il 3 febbraio è prevista una nuova riunione del board di Air Italy.

Il caso siciliano - Nel frattempo in Sicilia, nasce una nuova compagnia, la Aerolinee siciliane. A fondarla è stato nei giorni scorsi, insieme ad altri azionisti, Luigi Crispino, protagonista negli Anni Novanta dell'avventura - terminata con un fallimento - di Air Sicilia. Ora l'imprenditore ci riprova, con ambizioni maggiori: «Per la prima volta in Italia nasce una vera compagnia ad azionariato diffuso, secondo i modelli di successo di aziende come Volkswagen, Google o Amazon». Ovviamente il piano è da qualche mese anche sui tavoli dei vertici regionali.

Il governatore Nello Musumeci ha un'idea, che potrebbe anche essere compatibile con questo progetto: una società con investitori pubblici e privati. La Regione acquisterebbe i primi aerei (cinque o sei) necessari all'avvio dell'attività, mentre i soci privati penserebbero alla gestione e al personale.

Le scelte - L'amministrazione siciliana però ha già messo le basi per i collegamenti aerei dei prossimi anni, puntando su un sistema misto finanziato dal Governo con un totale di 75 milioni di euro. Negli aeroporti di Trapani e Comiso decollerà una continuità molto simile modello sardo, mentre a Palermo e Catania ci sarà l'esordio degli aiuti sociali, cioè sconti (30%) su tutti i biglietti aerei per i residenti in Sicilia.

(m. r.)
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