La Sardegna è nel Mediterraneo la terra in cui è più alta la concentrazione di pecore: quasi due ogni abitante, 2,6 milioni di animali per 1,5 milioni di persone con il risultato che le forme paesaggistiche dell'Isola dipendono dal fatto che ben il 70% del territorio è destinato al pascolo.

Sono invece 6,2 i milioni di ovini in tutta Italia.

Questi i dati sottolineati da Coldiretti, mentre al Viminale è in corso il "tavolo del latte", convocato dal vicepremier Matteo Salvini, su proposta proprio dell'associazione di categoria.

Per Coldiretti in gioco non ci sono solo questioni economiche, ma anche "un patrimonio unico di biodiversità".

"La pecora sarda - sottolinea l'associazione - è una delle più antiche d'Europa probabilmente deriva dal muflone del Gennargentu e testimonia la vocazione degli antichi popoli nuragici alla pastorizia. Durante il medioevo, nel periodo giudicale della Sardegna, l'allevamento della pecora sarda andò espandendosi grazie ai monaci benedettini che lo sfruttavano per il loro sostentamento. Fu così che nel corso dei secoli l'allevamento di questo animale si radicalizzò in tutto il territorio, condizionando gli aspetti economici, sociali, culturali e storici della Sardegna".

I prodotti derivati dal latte di pecora rappresentano per l'Isola e per tutta l'Italia "un'eccellenza agroalimentare", con il pecorino, che costituisce uno dei formaggi italiani più antichi, avendo origini nella Roma imperiale.

(Unioneonline/F)
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