Dopo le contestazioni di centinaia di hobbisti, i proprietari di piccoli terreni dell'agro di Oristano, per l'aumento delle bollette di irrigazione, l'Adiconsum Sardegna ora si rivolge al Garante regionale del contribuente.

Chiede che sia verificata la legittimità degli avvisi di pagamento che l'ente ha inviato nel 2021.

Nel corso di una video conferenza con i giornalisti, il presidente di Adiconsum Giorgio Vargiu ha parlato della possibile illegittimità da parte del Consorzio di bonifica di far pagare agli utenti, oltre al consumo dell'acqua, anche il contributo per la manutenzione delle opere irrigue e quello per le spese istituzionali.

"A fronte di pochi euro per ogni tributo - spiega Giorgio Vargiu - viene chiesto all'utente di versare 50 euro o, 120 se è presente un consumo anche minimo. Ha spiegato che se poi i consumatori non pagano l'avviso bonario, il Consorzio pretende una maggiorazione sino al 6% nella cartella esattoriale, ora salita al 6%".

Adiconsum spiega che, come prevede il Piano di riparto del Consorzio, il tributo del canone di irrigazione, va calcolato sul consumo se si dispone di un contatore, ed in alternativa va calcolato sulla superfice e sul tipo di coltura.

Il Consorzio di Bonifica ha precisato che "gli agricoltori professionisti non possono continuare a farsi carico anche dei costi degli hobbisti. In una economia moderna questi frazionamenti di piccoli lotti, spesso non utilizzati rappresentano un lusso che non possono essere scaricati, come avviene da decenni, sugli agricoltori e le loro famiglie che stanno anche attraversando una grave crisi economica".
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