Coldiretti Sardegna chiama a raccolta il settore ortofrutticolo, cerealicolo, vitivinicolo, apistico e i Consorzi di Bonifica convocando per lunedì 10 ottobre, alle 10.45 una grande riunione nella Fiera di Cagliari.

Settori allo stremo, con costi di produzione ed energetico che stanno costringendo alla chiusura le aziende agricole.

"Quando va bene si lavora in pareggio con malattie e calamità in agguato come una spada di Damocle che portano irrimediabilmente i conti in rosso, con la burocrazia dei ristori che a quel punto darebbe il colpo di grazie definitivo producendo solo carte e illusioni", spiegano dall’associazione.

Gli aumenti dei costi di produzione non seguiti da quelli alla vendita del prodotto finito rischiano di far chiudere tantissime aziende. Produrre un ettaro di un frutteto o di ortive oggi è proibitivo con costi cresciuti in media del 60 - 70%.

E per i cerealicoltori i conti non cambiano. "Coltivare un ettaro di grano costa intorno ai 1200 - 1300 euro con guadagni simili ma con l'incognita di un prezzo del grano esposto alle speculazioni e quindi incontrollabile", la precisazione.

All'assemblea saranno presenti anche i Consorzi di Bonifica, soffocati dai costi dell'energia e sull'orlo del baratro per i ritardi cronici della Regione nell'erogazione dei ristori.

"Non possiamo assistere passivi all'abbandono delle terre e alla scomparsa di eccellenze simbolo del nostro patrimonio agroalimentare e con loro alla chiusura di tantissime aziende – le parole del presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. È paradossale che in un momento in cui la guerra ci ha messo davanti agli occhi la debolezza di chi dipende dall'estero e dalle importazioni di cibo rischiamo di perdere gli agricoltori. Lunedì, oltre a fare un’analisi dei settori, presenteremo la class action per i mancati ristori, in particolare, della siccità del 2017".

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata