A partire da oggi anche in Sardegna verranno esposte nelle vetrine di molti esercizi commerciali le bollette di luce e gas, diventate stratosferiche a causa dei rincari delle materie prime.

Un grido di allarme che arriva forte e chiaro al governo, a caccia di fondi per contrastare il caro energia.

Se è molto difficile che il premier Mario Draghi apra ad uno uno scostamento di bilancio a nemmeno un mese dal voto, ci sono alcune misure che vengono date quasi per certe. Come il prolungamento degli sconti sui carburanti - in vigore fino al 20 del prossimo mese - che si autofinanziano con l'extragettito.

Per le imprese si sonda la possibilità di riservare quote di elettricità provenienti dalle rinnovabili a settori strategici. Per le famiglie più fragili si valutano ulteriori aiuti. Ma il binario degli interventi nazionali è destinato ad intersecarsi con quello comunitario: già il 9 settembre i ministri dell'energia europei si riuniranno per discutere le misure d'emergenza.

LA PROTESTA – "Tutti devono conoscere la situazione reale”. Con queste parole Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna, ha spiegato la forte iniziativa dei commercianti sardi di aderire all’iniziativa “Bollette in vetrina”. Un modo per far capire ai clienti il motivo di alcuni rincari sul cibo o sul caffè, e ai politici che così non si può andare avanti.

"Il caro energia sta assumendo il profilo di una vera emergenza con costi che nel giro di un anno sono triplicati e con prospettive di ulteriore peggioramento – denuncia Frongia – le misure del Governo non sono sufficienti e siamo in attesa di una risposta per avere il potenziamento dei crediti. Solo a Cagliari, aderiranno almeno 20 esercizi commerciali”.

NELLE FAMIGLIE – Le bollette pazze strozzano anche le famiglie, con molte che vanno avanti solo grazie a una rete di sostegno.

“In Italia il welfare vero, il vero ammortizzatore sociale è la famiglia – sottolinea Mauro Ledda, socio fondatore della sezione sarda dell'Associazione famiglie numerose –. Il nonno che compra il corredino scolastico al nipote, lo zio che regala le scarpette per il calcio, la madrina che acquista gli occhiali da vista per la figlioccia. Per non parlare del sostegno in danaro per le spese impreviste, le bollette o il supermercato. Senza questa rete di solidarietà lo Stato andrebbe in tilt totale”.

(Unioneonline)

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