Capichera, l'azienda vitivinicola della famiglia Ragnedda e simbolo dell’eccellenza enologica italiana, passa di mano. Un’operazione di vendita che si sarebbe chiusa nelle settimane scorse con l'imprenditore milanese Carlo Bonomi. 
 LA TRATTATIVA - Da diverso tempo si sono rincorse voci, tra conferme e smentite, che davano il marchio gallurese al centro di una importante vendita patrimoniale. Nell’inverno di due anni fa anche un annuncio, molto criptato per normali questioni di privacy visto l’asset aziendale, apparso sul sito specializzato del Gruppo Kensington, società immobiliare internazionale che si occupa di gestione e vendita di immobili di pregio. Prezzo di vendita annunciato, 18 milioni di euro. Un business che non ha trovato conferme ufficiali da parte della famiglia. Ma è certo che a distanza di due anni la situazione ha avuto una svolta decisiva innescata dai contatti con i manager del gruppo milanese milanese. Carlo Bonomi, un nome molto presente quando si parla di grossi investimenti nella filiera del vino e non solo (Sella&Mosca, giusto per ricordare la sua presenza nell'Isola). 

LA VENDITA - Il pacchetto ceduto riguarderebbe una superficie complessiva di circa 103 ettari che si estendono tra Arzachena, Olbia e Palau, nel pregiato triangolo della Costa Smeralda. I pregiati vigneti sono distribuiti su un totale di 40 ettari, tutti all’interno dei confini previsti dal disciplinare del Vermentino di Gallura Docg. Nell’accordo anche gli oltre 3000 metri quadri di strutture, tra cantine, magazzini, uffici, sale di ricevimento e alloggi. L’azienda ha una produzione di 250 mila bottiglie con 3 mila quintali di uve lavorate e un fatturato annuo di circa 4 milioni di euro. Un export internazionale solido che la fa da padrona nelle strategie di vendita dell’azienda di Arzachena.

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