Caldo torrido e siccità fanno scattare l'allarme rosso anche tra gli allevatori di bestiame.

La denuncia arriva ancora una volta da Coldiretti, che rimarca come, nonostante le sporadiche precipitazioni di questi giorni, in tutta Italia si stiano registrando picchi di "stress da caldo" per gli animali.

E la Sardegna sarebbe una delle regioni più esposte.

Vale per gli animali domestici, ma anche per quelli nelle stalle e nei pascoli, dove, in particolare tra le mucche, il rischio di mortalità ha ormai raggiunto i massimi livelli.

L'allerta lanciato dall'associazione che tutela il comparto agro-alimentare è basato sui dati del cosiddetto THI - Temperature Humidity Index - l'indice bioclimatico che permette di valutare la temperatura ambientale percepita dagli animali in relazione ai valori dell'umidità relativa dell'aria.

I picchi di tale indice - rimarca Coldiretti - stanno colpendo non solo la produzione casearia (con le mucche che producono fino al 20 per cento di latte in meno rispetto alla media), ma anche il resto del comparto.

"Con le precipitazioni inferiori del 53% a giugno dopo mesi molto siccitosi - si legge in una nota - manca anche il fieno necessario all'alimentazione degli animali. Prati e pascoli sono a secco e non riescono a garantire l'alimentazione di mucche e pecore stressate dal caldo".

Ancora: "In molte aree è stato necessario acquistare mangime e foraggi all'esterno per integrare la produzione aziendale, si teme per il raccolto di mais e in alcuni casi è stato necessario mobilitare le autobotti per garantire l'acqua da bere per gli allevamenti".

La stima dei danni causati dall'ondata di caldo e siccità dell'ultimo periodo ammonta a oltre un miliardo di euro.

(Redazione Online/l.f.)

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