I mercati azionari europei hanno chiuso in cauto rialzo la prima seduta di una settimana che guarda soprattutto all'appuntamento di mercoledì, quando la Fed americana annuncerà (quasi sicuramente) un nuovo rialzo dei tassi d'interesse.

I listini del Vecchio continente sono dunque risultati positivi, anche se non di molto sopra la parità: Milano +0,25%, Londra +0,33%, Francoforte +0,22% e Parigi +0,13%.

Piazza Affari ha terminato in progresso una giornata caratterizzata dai realizzi (vendite) sui finanziari: in particolar modo Azimut (-2,5%, peggior titolo), Bper (-1,66%), e Mediobanca (-1,49%). Più contenute le perdite di Ubi Banca (-0,89%) e Unicredit (-0,49%).

Sempre tra i bancari, ottimo risultato di Mediolanum (+2,29%), ben comprata Intesa Sanpaolo (+0,99%). Sul fronte degli assicurativi, sono invece finite in rosso Unipol (-1,48%) e Generali (-0,07%, sostanzialmente piatta).

Tra i ribassi, si segnala ancora Yoox, che oggi ha lasciato sul terreno lo 2,18%.

Quanto ai progressi, risalta il +2,26% di Fincantieri, mentre Leonardo ha chiuso a +0,31% in attesa del nuovo piano che sarà presentato mercoledì.

Gli acquisti hanno premiato inoltre Fiat Chrysler (+2,26%) e Ferrari (+1,46%); e - per rimanere nel settore auto e componentistica – anche Brembo (+1,62%).

Nel comparto energetico ha brillato Acea (+3,54%), ma sono andati bene anche Saipem (+1,09%), Eni (+0,14%) e tutto il settore oil, nonostante i nuovi minimi del petrolio.

Sull'All Share c’è stato infine un rialzo a due cifre per Il Sole 24 Ore (+11,79%), nel giorno del Cda straordinario, convocato anche per discutere dell'inchiesta che coinvolge il gruppo editoriale.

Per quel che concerne i titoli governativi - dopo il dato Istat di gennaio relativo alla produzione industriale (-2,3% su mese e -0,5% su anno) - lo spread tra Btp e Bund si attesta a quota 189 punti base. Il rendimento dei decennali italiani sul mercato secondario viaggia al 2,35%.
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