Giornata negativa per le principali borse europee, che hanno chiuso tutte in rosso: da Londra (-0,3%) a Parigi (-0,46%), da Francoforte (-0,57%) a Milano, che risulta la peggiore (-1,09%).

Penalizzata soprattutto dal comparto bancario, Piazza Affari ha tirato dunque il freno, dopo i forti rialzi della scorsa settimana.

Gli istituti di credito hanno sofferto in parte la notizia del maxi-aumento di capitale da 8 miliardi di Deutsche Bank (che ha perso l'8% a Francoforte). Per la banca tedesca si tratta della terza ricapitalizzazione dal 2013.

Sul listino milanese, particolarmente colpite dalle vendite Banco Bpm (-4,15%), Bper (-2,72%), Unicredit (-2,50%) e Mediobanca (-1,8%). Ma risultano in perdita anche Ubi Banca (-0,67%) e Intesa Sanpaolo (-0,6%).

Fuori dal bancario, hanno registrato performance molto negative anche Prysmian (-2,75%), Leonardo (-2,18%) e Buzzi Unicem (-2,43%).

Al contrario, spicca il progresso di Poste Italiane (+4,61%), in scia all'ipotesi che il Tesoro archivi il collocamento della sua tranche di azioni (pari a circa il 30% del capitale), aprendo così la strada a un extra-dividendo da un miliardo di euro.

Sui mercati finanziari i riflettori sono stati comunque puntati anche sull'acquisizione di Opel da parte di Peugeot (che a Parigi ha chiuso in progresso del 2,73%).

La mossa del gruppo francese ha portato fermento su tutti i titoli auto, perché rilancia il risiko delle aggregazioni. In questo quadro, Fiat Chrysler – da tempo interessata alla fusione con General Motors – ha però terminato in calo (-0,95%).

Per quel che riguarda i titoli governativi, lo spread tra Btp e Bund chiude a quota 185 punti base, con il rendimento dei decennali italiani che sale al 2,15% (+6 punti). Mentre quello degli omologhi tedeschi scende allo 0,33% (-2 punti).
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