In scia all’andamento di Wall Street e alla risalita dei prezzi del greggio, le principali Borse europee – con l'eccezione di Londra (-0,34%) – hanno chiuso in positivo: da Parigi (+0,49%) a Francoforte (+1,18%).

Piazza Affari ha terminato in rialzo dello 0,34% , riportandosi sopra quota 19mila punti, con il comparto petrolifero in evidenza e quello bancario di nuovo penalizzato dalle vendite.

Sul listino milanese, la miglior performance è di Tenaris (+2,8%). Ma tra i titoli energetici ci sono stati importanti guadagni anche per Eni (+2,32%), che ha inoltre beneficiato della raccomandazione positiva di Goldman Sachs, e Terna (+1,09%) all'indomani della presentazione dei conti 2016 e del piano industriale fino al 2021.

Sul fronte dei rialzi, si sono messe in luce pure Prysmian (+2,63%), dopo la commessa da oltre 300 milioni di euro con la rete elettrica francese, Buzzi Unicem (+2,58%), Brembo (+2,06%) e Mediaset (+1,17%).

Per quel che riguarda gli istituti di credito, c'è stato invece un pesante tonfo di Banca Mediolanum (-6,73%), che ha chiuso il 2016 con un utile netto consolidato di 393,5 milioni di euro, in flessione del 10% rispetto al 2015.

I ribassi hanno poi colpito Banco Bpm (-3,14%), Unicredit (-1,49%, mentre prosegue l'aumento di capitale), Ubi Banca (-1,05%, dopo l'abbassamento del rating da parte di Fitch) e Mediobanca (-1%). Deboli Intesa Sanpaolo (-0,18%) e Generali (-0,20%), in attesa di capire le prossime mosse del Cda della compagnia triestina.

Fuori dal Ftse Mib, i riflettori sono stati puntati su Mondadori, che ha realizzato un vero e proprio exploit (+10,8%), dopo aver comunicato il piano industriale al 2019.

In questo quadro, lo spread tra Btp e Bund tedesco è tornato ad allargarsi, attestandosi a quota 190 punti base. Con il rendimento del decennale italiano al 2,21% sul mercato secondario.
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