Con gli occhi degli investitori puntati alle prossime mosse delle banche centrali – la Fed americana e soprattutto la Bce, che si riunisce giovedì – i listini europei sono risultati poco mossi.

Londra (-0,15%) e Parigi (-0,35%) hanno chiuso con il segno meno; Francoforte (+0,06%) e Milano (+0,03%) leggermente sopra la parità.

A Piazza Affari le vendite si sono concentrate su alcuni titoli bancari, in particolare Bper (-4,2%) e Ubi Banca (-2,33%), dopo il giudizio di Goldman Sachs che ha rivisto i rispettivi target di prezzo.

Positive invece Banco Bpm (+0,67%), Unicredit (+0,66%) e Intesa Sanpaolo (+0,26%), che ha ceduto il suo 50% di Allfunds Bank e si prepara a incamerare una plusvalenza di 800 milioni di euro.

Fuori dal comparto bancario, ha ottenuto buoni risultati anche la "galassia Agnelli", dopo le parole di Sergio Marchionne, che dal Salone di Ginevra ha lasciato la porta aperta a eventuali alleanze per il gruppo Fiat Chrysler (inclusa quella con Volkswagen). Mentre Fca ha però guadagnato solo lo 0,1%, meglio hanno fatto la holding Exor (+1,22%) e Ferrari (+0,9%), che oggi ha presentato la 812 Superfast, la sua vettura più potente di sempre.

Tra i peggiori sul listino milanese spiccano Yoox Net-A-Porter (-2,48%), Leonardo (-2,23%) e Poste (-1,57%).

In rosso pure Snam (-1,45%) che stamattina ha comunicato il nuovo piano industriale al 2021 (annunciando investimenti totali per 5 miliardi, di cui 4,7 in Italia). Anche se ad arrancare è stato poi tutto il comparto utility, con performance negative per A2A (-1,49%) e Terna (-1,53%).

Sul fronte macroeconomico, l'Ocse ha intanto rivisto al rialzo la crescita del Pil italiano, che dovrebbe attestarsi all’1% nel 2017 (+0,1% rispetto alle previsioni) ma resta la più bassa tra i Paesi del G7.

In questo quadro, lo spread Btp-Bund ha chiuso a quota 186 punti base, con il rendimento dei decennali italiani al 2,18%.
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