In attesa di conoscere l'esito del voto statunitense sui tagli alla sanità proposti dal presidente Donald Trump (banco di prova per valutare la capacità della nuova amministrazione di mettere in pratica le misure promesse), le borse europee hanno chiuso in modo contrastato.

Ma sono comunque rimaste intorno alla parità: in positivo Francoforte (+0,2%) e Milano (+0,10%), in negativo Parigi (-0,24%) e Madrid (-0,15%), sostanzialmente piatta Londra (-0,05%).

Seduta debole, quindi, a Piazza Affari, dove il comparto bancario ha virato al ribasso (con l'eccezione di Banco Bpm, +0,37%): giù Intesa Sanpaolo (-0,31%), UniCredit (-0,69%), Ubi (-0,86%), Bper (-1,13%).

Di contro, il listino è stato sostenuto dal progresso di StMicroelectronics (+4,3%, miglior risultato sul Ftse Mib): in particolare, l'azienda di semiconduttori italo-francese ha beneficiato dei risultati del gruppo Infineon, che ha annunciato un miglioramento dell'outlook per il secondo trimestre e per l'intero 2017.

Ottima performance anche di Italgas, che ha presentato i conti 2016 ed è balzata del 3,59%. Mentre, restando tra gli energetici, è scesa Eni (-0,27%) e sono salite Saipem (+0,30%) e Tenaris (+0,68%).

Nel settore assicurativo, ci sono stati buoni acquisti su Generali (+1,32%); ma vendite su Unipol (-1,03%) e Unipolsai (-1,45%).

Nel lusso, in evidenza i segni più di Salvatore Ferragamo (+1%), Luxottica (+0,8%) e Yoox (+0,49%). Nelle tlc, è andata invece male Telecom Italia (-0,66%), dopo i conti presentati ieri a mercati chiusi.

Per il resto, fuori dal paniere principale, c'è stato un boom per il titolo Rcs, cresciuto dell'11,71% in scia alla notizia che Diego Della Valle ha incrementato la sua quota azionaria portandola al 7,6%.

Quanto al mercato dei titoli di Stato, scende a 180 punti base lo spread tra Btp e Bund. Il rendimento del decennale italiano è al 2,20% sul secondario.
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