Le parole di Mario Draghi, che ha confermato il prosieguo della politica espansiva della Bce, hanno ridato fiducia alle Borse europee, dopo una mattinata vissuta in calo.

I mercati azionari sono stati infatti inizialmente penalizzati dalle news provenienti dagli Usa, dove la Fed si dice invece pronta a un ridimensionamento del proprio bilancio (dopo un lungo periodo di Quantitative easing).

In questo quadro, mentre gli investitori attendono il primo dei due giorni di vertice tra Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping, le principali piazze del Vecchio continente - con l'eccezione di Londra (-0,39%) - hanno chiuso le contrattazioni in rialzo: Francoforte a +0,11%, Milano a +0,22%, Parigi a +0,58% e Madrid a +1,12%.

A Piazza Affari, la maglia rosa va a Salvatore Ferragamo (+2,45%), seguita dalla buona performance di Italgas (+1,97%), in scia alla lettura delle scorte di gas statunitensi che si sono attestate a 2.051 miliardi di piedi cubi (2 miliardi in più rispetto alla scorsa settimana).

Gli acquisti hanno poi premiato i titoli industriali, come Cnh Industrial (+1,93%) e Leonardo, che ha guadagnato l'1,82% dopo le notizie di nuovi ordini nel settore elicotteri. Ben comprate Fca (+0,89%) e Piaggio (+1,52%).

Positivi i bancari, in particolare Ubi (+1,51%), Bper (+1,23%), Intesa Sanpaolo (+0,64%) e - in minor misura - Unicredit (+0,21%). Mentre, nel risparmio gestito, soffre Azimut (-1,46%).

Per il resto, il segno più si è visto anche nel comparto petrolifero, con Eni (+0,13%), Saipem (+0,05%) e Tenaris +0,38%.

Quanto ai ribassi, spiccano invece le perdite di Buzzi Unicem (peggior titolo di seduta, -1,28%), Mediaset (-1,16%) e Assicurazioni Generali (-1,03%). In flessione anche Exor (-0,75%, dopo i conti 2016 chiusi con un utile in calo), Prysmian (-0,66%) e StMicroelectronics (-0,42%).

Sul fronte dei titoli governativi, termina a quota 199 punti base lo spread tra Btp e Bund, con il rendimento dei decennali italiani stabile al 2,25%.
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