Protestano i proprietari dei piccoli terreni, i cosiddetti hobbisti.

La decisione del Consorzio di Bonifica di Oristano di far pagare anche ai non professionisti i costi di gestione e manutenzione irrigua degli impianti ha scatenato una polemica.

Centinaia di proprietari di piccoli terreni e giardini, che si estendono anche nel vasto agro di Oristano, tra l'ex zuccherificio e Pesaria sono insorti.

Da una settimana, gli uffici del Consorzio, in via Cagliari, sono stati presi d'assalto dagli utenti che contestano gli avvisi ritenuti illegittimi. Bollette che prima erano di 40 euro ora sono lievitate a quasi 130 euro; il 180% in più.

Le cause: mentre in precedenza venivano addebitati i soli costi dei consumi ora, sono state aggiunte le spese istituzionali, quelle fisse per la manutenzione degli impianti e le spese variabili per la gestione irrigua.

Un utente con un piccolo terreno a Fenosu utilizza l'acqua del pozzo, ma riceve la bolletta per la presenza di una bocchetta accanto al suo giardino. Si lamentano anche altri agricoltori che dopo aver pagato cifre importanti per il 2020, si sono visti recapitare già le bollette di quest'anno.

"Stiamo ricevendo decine di proteste- conferma Giorgio Vargiu presidente Adiconsum - riteniamo siano illegittime perché non si possono scaricare quegli oneri sui piccoli proprietari che non possono nemmeno difendersi. Stiamo valutando le azioni da avviare".

Questi effetti sono legati alla variazione dei minimi dei tributi consortili stabilita lo scorso anno dal Consiglio dei delegati: "I costi che il Consorzio sostiene per garantire il servizio irriguo a tutti i consorziati - dice il presidente dell'Ente Carlo Corrias - spesso non dipendono dalle dimensioni del terreno servito, ma risultano fissi, quali ad esempio i costi per le variazioni catastali, per il montaggio, smontaggio di una bocchetta. Così come i costi sostenuti anche per riparare o montare un contatore spesso superava gli importi messi a ruolo per un piccolo lotto di terreno. Costi che sino a ieri venivano sostenuti dagli agricoltori professionisti; non possono continuare a farsi carico anche dei costi degli hobbisti"
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