Chiude lo stabilimento Alcoa di Portovesme. "La chiusura ridurrà la capacita produttiva complessiva di Alcoa di 150.000 tonnellate a 3,6 milioni tonnellate annue - si legge in una nota - L'interruzione della produzione era stata attuata nel 2012 per gli elevati costi di produzione, tra i più alti negli smelter di Alcoa, e delle limitate prospettive di competitivitàdell'impianto".

Nella nota anche le ragioni che hanno spinto l'azienda alla decisione. "Le ragioni di fondo che rendevano non competitivo l'impianto di Portovesme non sono purtroppo cambiate - ha dichiarato Bob Wilt, presidente di Alcoa Global Primary Products - Continueremo a rispettare gli impegni assunti con i nostri dipendenti e con gli stakeholder agendo in buona fede come abbiamo sempre fatto". L'azienda spiega come "da impegni presi con governo e sindacati", ha predisposto per i dipendenti "un programma di sostegno finanziario e sociale comprensivo di servizi per l'outplacement e la ricerca di una nuova occupazione.

La chiusura di Portovesme - sottolinea - è coerente con la strategia di Alcoa di creare un business nelle commodity competitivo a livello globale e con l'obiettivo di migliorare il proprio posizionamento sulla curva del costo mondiale di produzione dell'alluminio raggiungendo il 38esimo percentile entro il 2016". La nota dell'azienda americana spiega anche che "gli oneri complessivi per le ristrutturazioni, che saranno registrati nel terzo trimestre 2014 a seguito della chiusura, si attesteranno tra 170 e 180 milioni di dollari al netto delle imposte, o tra circa 0,14 e 0,15 dollari per azione, di cui circa il 60% è "non-cash".

Nel gennaio scorso il ministero del Lavoro aveva prolungato di un altro anno la cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento.
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