"Nonostante la penuria di liquidità e la difficoltà di accesso al credito le imprese sarde hanno beneficiato in maniera molto marginale delle agevolazioni esistenti".

Lo affermano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario dela Cna Sardegna, commentando una recente ricerca realizzata dal centro studi dell'associazione di categoria che analizza quanto le aziende dell'Isola sfruttino le agevolazioni messe in campo a livello nazionale.

"I sostegni al sistema produttivo in questi anni pensati e tarati sui bisogni delle imprese più grandi, in assenza di elementi di riequilibrio tra i diversi segmenti di imprese e le diverse aree del paese, hanno visto la tipologia di impresa più strutturate e le aree più ricche del paese assorbire quasi per intero le risorse messe a disposizione dalla mano pubblica", hanno dichiarato ancora Piras e Porcu.

Dall'indagine emerge che nell'Isola sono ancora pochissime le esperienze di reti di imprese (Contratti di Rete e Contratti di Sviluppo), così come modesto è il dato sulle start-up innovative agevolate tramite lo strumento Smart&Start di Invitalia.

Al contrario – evidenzia la ricerca - hanno riscosso successo tra gli imprenditori sardi lo strumento NITE (Nuove imprese a tasso zero) e le agevolazioni concesse nell’ambito delle Zone Franche Urbane: con l’istituzione delle nuove ZFU di Cagliari, Iglesias e Quartu Sant’Elena, la Sardegna risulta infatti la terza regione italiana per numero di imprese beneficiarie (escludendo le agevolazioni per le imprese del cratere sismico del Centro Italia).

Resta invece limitato l'utilizzo da parte delle Pmi sarde di strumenti di agevolazione per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature (Nuova Sabatini).

(Unioneonline/F)
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