"La nostra posizione è chiara e lo è da molto tempo. Sulla questione prima Meridiana e poi Air Italy abbiamo profuso tutti un grande impegno, la Regione, lavoratori, sindacati, facendo sacrifici importanti, lavorando con grande determinazione su un progetto condiviso. E con un obiettivo altrettanto chiaro: la prospettiva di successo per l'azienda, per la quale tutti abbiamo fatto la nostra parte, deve essere pari modo una prospettiva di successo per Olbia e per la Sardegna."

Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru, al tavolo di crisi Air Italy che si è tenito questo pomeriggio al Ministero dello Sviluppo economico, al quale hanno partecipato anche i vertici della compagnia aerea, i rappresentanti del governo - Giorgio Sorial e Giampietro Castano - e quelli dei sindacati.

Un faccia a faccia che non ha segnato significativi passi avanti nella vertenza, che coinvolge i lavoratori sardi dell'azienda, per cui è stato disposto il trasferimento.

"Abbiamo chiesto e continuiamo - ha aggiunto il governatore - la cosa più ovvia del mondo", ovvero che "si garantisca la crescita della base sarda. La sua centralità, riconosciuta da tutti ma finora solo a parole, oggi è resa sempre più possibile dalla tecnologia: da Olbia si può lavorare benissimo, meglio che nel passato, anche a sostegno di sviluppi di traffico localizzati altrove".

Allo stesso tavolo, l'assessore ai Trasporti Carlo Careddu ha sollecitato la compagnia a fornire "finalmente i dettagli di un piano industriale che garantisca crescita occupazionale e nuovi traffici aerei per la Sardegna. Vogliamo sperare - la chiosa - che il lungo rinvio che il direttore del tavolo ministeriale ha accordato venga utilizzato dai ministri competenti per interloquire con l'azienda insieme alla Regione e utilizzare tutte le leve della politica nazionale per disegnare un futuro di certezze che sappia superare definitivamente tutti i sacrifici e gli sforzi finora sostenuti, in particolare dai lavoratori".

I SINDACATI - Dopo l'incontro hanno parlato anche i sindacati.

Quello di oggi "è stato un incontro interlocutorio", si legge in una nota della Cisl.

"Non comprendiamo - aggiunge il comunicato - la scelta dell'azienda di persistere nel voler trasferire da Olbia a Malpensa 51 lavoratori che potrebbero materialmente continuare a prestare la loro opera dalla attuale sede di lavoro, senza oneri a carico dell'azienda e alcun pregiudizio funzionale. Condividiamo che l'Hub principale di riferimento per lo sviluppo dell'azienda debba essere lo scalo di Malpensa, ma tale crescita deve riguardare tutti gli hub, compreso la Sardegna".

E ancora: "La scelta societaria prevede una riduzione di fatto del 16% della forza lavoro sarda che oggettivamente si trasformerebbero in veri e propri licenziamenti su un territorio che ha già dato tantissimo sotto il punto di vista dei sacrifici occupazionali anche nello specifico dell'azienda in questione al momento della fusione di Meridiana in Air Italy".

Poi l'invito all'azienda a "riconsiderare la sua posizione in seno al proprio consiglio di amministrazione, promuovendo un vero piano industriale di crescita e sviluppo della compagnia in tutti gli hub territoriali oggi presenti".

(Unioneonline/l.f.)
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