Esprimono disappunto le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil Fp (contrariati da quanto emerge anche il Prefetto e l'assessore Nieddu) per il silenzio opposto dall'Aias alle richieste di fornire informazioni sul piano di concordato preventivo da presentare entro il 17 giugno al tribunale fallimentare di Cagliari. Un documento dal quale dipende il futuro dell'azienda e, con esso, quello di pazienti e dipendenti, nuovamente blindato dall'Aias nel corso nella riunione in videoconferenza convocata dal Prefetto che aveva proprio lo scopo di ricevere aggiornamenti sulla procedura con la quale l'Aias ritiene di evitare il fallimento malgrado l'ingente situazione debitoria.

L'azienda fa sapere di "aver partecipato alla riunione per rispetto delle parti" ma ribadisce "l'impossibilità di fornire informazioni in merito a chiunque non faccia parte degli organi della procedura concorsuale". Durante la riunione via web cam "data la complessità e l'importanza del piano" l'azienda ha annunciato che "chiederà una proroga (di 30 o 60 giorni) per depositarlo" e fatto sapere che "si tratta di un Progetto di Concordato in continuità" che ha lo scopo di poter proseguire l'attività.

Quanto alla riapertura dei centri dopo il lockdown, Aias ha parlato di "un'attesa di una decina di giorni per una riapertura graduale dei vari servizi".

In una nota le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil Fp che hanno partecipato alla riunione affermano di "aver preso atto del cambio di strategia aziendale" ma parlano nuovamente di "incontro deludente e privo di informazioni sostanziali sulle quali poter fare una valutazione". Al termine dell'incontro, al quale hanno partecipato anche le sigle Css, Ugl, Isa, Fials e Confintesa, firmatarie del contratto nazionale dell'Aias, non è stata programmata alcun'altra riunione.
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