"Riaprire Tortolì e Fenosu, tre aeroporti non bastano". La proposta è dell'assessore ai Trasporti Giorgio Todde.

Il traffico aereo, è il ragionamento del leghista, è destinato a crescere del 5% ogni anno, nel 2035 i passeggeri in tutto il mondo saranno 7,8 miliardi.

Elmas punta a raggiungere i nove milioni di passeggeri nel 2030, anche a Olbia il traffico crescerà. E allora perché non dirottare i viaggiatori anche verso l'Ogliasta e l'Oristanese? "Parte della destagionalizzazione si può realizzare grazie a questi due scali, sono necessari per far venire i turisti a trascorrere l'inverno nell'Isola".

D'altronde l'assessore, ogliastrino, ha "a cuore" l'aeroporto di Tortolì. Una storia parallela quella dei due scali. A giugno 2010 entrambi vengono aperti ai voli di linea: da Tortolì verso Malpensa, Fiumicino, Verona e Olbia, da Fenosu verso Roma e Pisa.

Durano solo un anno, poi la chiusura. Tante idee, tanti progetti, nulla di fatto.

"Bisogna fare uno studio sulla riapertura - incalza Todde - credo ci siano le possibilità. Con l'aeroporto si apre allo sviluppo di tutte le zone vicine: pensate all'Ogliastra, se finiscono la Statale 125 lo scalo è a 50 minuti d'auto da Villasimius e Muravera. Un turista che vuole andare in quella zona farebbe prima ad atterrare a Tortolì invece che a Cagliari".

Nessun campanilismo e nessuna voglia di tagliare nastri, specifica Todde. E se qualcuno gli fa notare che forse cinque aeroporti per la Sardegna sono troppi, lui risponde con la Corsica: "Ce ne sono tre, ha un quinto dei nostri abitanti".

Ieri Volotea ha inaugurato la sua quinta base italiana all'aeroporto di Elmas.

(Unioneonline/L)

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