Anche alla Cop29 di Baku il Governo italiano ribadisce la volontà di chiudere le centrali elettriche a carbone nel 2025, eccezion fatta – come già annunciato al G7 di Venaria – per la Sardegna, per cui ci sarà una proroga al 2028.

Proprio nel corso della Conferenza internazionale sul clima nella capitale dell’Azerbaijan venticinque nazioni si sono impegnate «a ridurre rapidamente le emissioni del carbone», nella speranza di spingere altri Paesi a fare lo stesso. A guidare la “cordata” è il Regno Unito, mentre le altre nazioni che hanno aderito all’appello sono, oltre all’Italia, Francia, Germania, Canada, Australia e poi, in ordine alfabetico, Austria, Belgio, Colombia, Cipro, Danimarca, Etiopia, Malta, Marocco, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Repubblica Dominicana, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Uganda, Uruguay e Vanuatu. Mancano invece gli Stati Uniti e i Paesi più popolosi, a cominciare da Cina e India. 

In particolare, i firmatari si sono impegnati a non includere nei loro prossimi piani climatici nessuna nuova centrale a carbone senza cattura di CO2. L'impegno, però, non li obbliga a smettere di estrarre o esportare carbone.

(Unioneonline)

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