Come si possono abitare le opere progettate da Le Corbusier in giro per il mondo? Con l'appassionata intelligenza di Cristian Chironi, uno degli artisti più interessanti della scena nazionale e internazionale.

Robuste radici sarde (nato a Nuoro e cresciuto a Orani, studi all'Accademia di Bologna), anima assolutamente cosmopolita, Chironi si è messo dal 2015 sulle tracce del grande architetto con l'avventuroso progetto "My house is Le Corbusier" che mette in gioco tutto: che cosa resta e come è percepita l'eredità del grande architetto, riflette sulla suggestiva idea della "Casa degli uomini", fino ad arrivare al concetto stesso di casa che va oltre l'involucro, in un momento storico così complesso e fragile.

A sostenere il progetto viandante la Fondation Le Corbusier e la Fondazione Nivola.

A BERLINO - La prossima tappa, la futura "abitazione pellegrina" è a Berlino, nella settimana dal 9 al 16 novembre. Chironi raggiungerà la capitale tedesca a bordo del suo "Camaleonte", auto Fiat 127 special, quanto di più vintage si possa immaginare, così ribattezzata per la capacità di cambiare colore della carrozzeria a seconda dei luoghi in cui l'artista fa sosta. Dunque, dopo gli attraversamenti delle architetture di Le Corbusier in Italia, Francia, Argentina e India, Cristian Chironi prende una nuova temporanea residenza questa volta in Germania, nell'Apartment 258, dell'Unité d'Habitation di Berlino.

L'edificio progettato da Le Corbusier a Berlino (foto L'Unione Sarda - C. Pinna)
L'edificio progettato da Le Corbusier a Berlino (foto L'Unione Sarda - C. Pinna)
L'edificio progettato da Le Corbusier a Berlino (foto L'Unione Sarda - C. Pinna)

È un edificio residenziale progettato da Le Corbusier nel 1957, concepito come parte dell'Esposizione internazionale di Architettura per una città già segnata dalla divisione in due Germanie, Ovest ed Est al termine della seconda guerra mondiale. L'opera risulta diversa dagli altri modelli di Unitè a causa delle correzioni decise dal tecnico incaricato alla realizzazione del progetto, per rispettare il codice edilizio tedesco. Al di là di questo, rappresenta comunque l'idea di edificio inteso come "macchina per abitare" coerente alle teorie di Le Corbusier.

L'appartamento è in Flatowallee 16 e oggi è di proprietà di Henrik e Natalia Svedlung. Tra il 2016 e il 2018 l'architetto Philipp Mohr vi ha apportato alcune modifiche con l'obiettivo di riportarlo ai progetti originali: così edificio e stanze sono stati ridipinti combinando la policromia architettonica proposta nel 1931, una gamma cromatica composta da 43 "colori architettonici". Una palette usata da Chironi per la sua "Camaleonte", la mitica 127 Special a bordo della quale partirà da Orani, destinazione Berlino.

Il progetto di Cristian Chironi prende spunto da un episodio reale, datato anni Sessanta. Costantino Nivola, il grande artista di Orani, era legato da profonda amicizia a Le Corbusier, insieme al quale collaborava. Di passaggio a Orani lasciò un progetto di costruzione di casa fatto dal grande architetto, affidandolo al fratello "Chischeddu".

Cristian Chironi (foto L'Unione Sarda - C. Pinna)
Cristian Chironi (foto L'Unione Sarda - C. Pinna)
Cristian Chironi (foto L'Unione Sarda - C. Pinna)

"Noi siamo gente semplice - dirà il nipote di Antine Nivola - non avevamo capito che quel progetto per la casa di mio fratello era di un grande architetto, ma non era la casa che voleva nostro padre. Era strana".

Le altezze, l'assenza di porte (solo per bagno e stanza), le finestre a bocca di lupo e la mobilia a muro rendevano incomprensibile il progetto al fratello muratore e ai suoi figli: "Assomigliava più a un tugurio che a una casa".

L'eterno malinteso sul senso del "moderno" aveva spazzato via le direttive di uno dei più rivoluzionari architetti del mondo. "Nivola era entrato in casa - ricorda ancora il nipote - e aveva detto no, no, no e si era ripreso il progetto".

"My house is a Le Corbusier" è insieme un'opera work in progress, un cantiere di idee, un territorio di collaborazioni oltre che un'esperienza di residenza artistica in cui si incrociano idee e culture. I padroni di casa avranno un ruolo attivo diventando parte del progetto. Questa sesta tappa di Cristian Chironi ha un altro aspetto significativo: cade nel 150esimo anniversario della cartolina postale e soprattutto a 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, diventando un inno all'abbattimento di tutti i confini e alla libertà di girare per il mondo.
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