Pietro Catzola si racconta e svela le sue ricette regali. Attraverso le cucine del Quirinale, dove lavora da 33 anni, si scorge in controluce una panoramica di storia italiana degli ultimi trent’anni. Il cuoco di Triei, che di anni ne ha 62, in un libro edito da Solferino racconta un’appassionata storia personale corredata di ricette, ricordi e aneddoti, pietanze e consigli. Figlio di una famiglia modesta e laboriosa (padre contadino e madre casalinga) e primo di quattro fratelli, si arruola nella Marina militare.

Nel corso degli anni frequenta diversi corsi di specializzazione di cucina tra Senigallia, Taranto e La Maddalena. Furiere e addetto ai viveri è il suo primo incarico. Il marinaio Pietro diventa cuoco, ma è l’intuizione di un presidente sardo come lui, Francesco Cossiga, a cambiargli la vita: il capo dello Stato nativo di Sassari lo convince a seguirlo per cucinare nelle cene ufficiali. La sua missione al palazzo presidenziale inizia ai primi di novembre del 1989.

Dopo il presidente sardo, il cuoco di Triei ha conosciuto altri quattro capi di Stato: Oscar Luigi Scalfaro (che il 20 aprile 1999 lo ha insignito dell’onorificenza di cavaliere al Merito della Repubblica), Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella. Nel suo volume (“Pietro Catzola, il cuoco dei presidenti”) il cuoco rimasto legato alla sua terra, della quale al Quirinale ha importato i sapori, racconta di aver servito pranzi e preparato ricevimenti per i più svariati tipi di ospiti: da Carlo d’Inghilterra all’imperatore del Giappone, da un consesso di cardinali alla Nazionale di calcio campione d’Europa nel 2021 fino a Pecco Bagnaia, campione del mondo di motociclismo.

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