Era esposta persino la maglietta di Marco Pantani. Ma anche tante borracce usate in gara dai migliori atleti italiani e tanti altri cimeli. Il museo dedicato alla storia del ciclismo che era sbarcato a Terralba 5 anni fa ora è solo un ricordo.

Da ieri è ammucchiato nel furgone di Marcello Murgia, figlio di Antimo, uno dei ciclisti più in vista degli anni 50. Era stato lui a mettere in piedi un'esposizione unica nel suo genere, che però evidentemente non è stata capita. In queste ore è in corso lo smantellamento del "Museo della Borraccia e del Ciclismo Antimo Murgia", inaugurato in pompa magna il 13 giugno del 2015.

Doveva diventare uno dei siti di maggior interesse culturale del territorio: il progetto però non è mai decollato. L'ex sala del refettorio della scuola primaria, location che il Comune aveva dato a disposizione a Murgia, ha aperto le porte pochissime volte. In tutti questi anni nessun ente ha mai deciso di promuovere la mostra.

Marcello Murgia non vuole fare polemiche, anche se non nasconde il suo enorme dispiacere: "Credevo tanto a questo progetto, ma da solo era impossibile avviare l'apertura del museo. Ho aspettato anni per avere un'altra sala più idonea. Come anche un aiuto per promuovere l'esposizione".

Sulla vicenda interviene l'assessore comunale alla Cultura Giulia Carta: "Ho cercato di fare il possibile come inserire il museo nel percorso di Monumenti Aperti". L'assessore allo Sport Andrea Grussu: "Quando chiudono le porte di qualsiasi struttura è sempre una sconfitta. C'è anche da dire che l'amministrazione non ha a disposizione spazi idonei per ospitare una mostra di questo genere".
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