«Parlano le foto, le immagini. Reperire gli autori dei murales non è mai stato semplice, molte opere infatti sono anonime. Per questo motivo, per non fare torto a nessuno di questi grandi artisti, ho evitato di mettere i nomi di ognuno di loro singolarmente», svela Gianni Sirigu, curatore della collana Murales di Sardegna che ci accompagna da nove settimane, «ma al contempo è doveroso ringraziarli tutti per la passione e la capacità dimostrata nell’abbellire i piccoli e grandi centri della Sardegna». E quello di domani, sabato 3 giugno, è il penultimo appuntamento con “Murales di Sardegna” (in vendita con L’Unione Sarda al prezzo di € 8,50 oltre il costo del giornale), una serie che sta facendo scoprire al grande pubblico il meglio del muralismo della nostra regione.

Le comunità

Nel volume di domani trovano spazio i murales di Simaxis, Sindia, Siurgus Donigala, Solarussa, Stintino, Suelli, Suni, Tempio Pausania, Terralba, Tertenia, Teulada, Thiesi, Tiana, Tinnura, Tonara, Tortolì, Tresnuraghes, Triei, Turri, Ula Tirso, Uras e Uri. Ciascun paese diventa crocevia di cultura alta e cultura bassa: senza barriere o sovrastrutture l’arte si fa accessibile a tutti e da chiunque comprensibile, i soggetti dipinti sono semplici e immediati, diretti senza intermediazione alcuna. Simaxis omaggia costumi di vita che si richiamano ancora a quelli degli antichi progenitori. Devozione e tradizione è la proposta che invece offre Sindia. Nella Trexenta di Siurgus Donigala la classicità di forme, stili e contenuti regna sovrana. Solarussa incuriosisce per un tratto pittorico più moderno, dinamico: la vocazione agricola è raccontata in maniera fresca e inusuale. Il mare, il lavoro in mare, l’attesa e ancora la pesca sono le trame presenti sui muri di Stintino. La devozione a San Giorgio abbellisce Suelli, un legame speciale che contagia anche le zone limitrofe. Tradizioni religiose anche a Suni, con opere particolarmente evocative.

Per De André

Dici Tempio Pausania e pensi a Fabrizio De André: eccolo ritratto sorridente in un murale. Terralba è miscellanea di stili e immagini: opere presenti in numerose vie. Vita pastorale e scene della vita di Cristo incantano a Tertenia. Teulada propone un omaggio al grande Tarquinio Sini, con opere dal sentore grafico. Thiesi ha saputo mantenere vive le proprie tradizioni, particolarmente apprezzati per il vigore del tratto e le splendide proporzioni. Tiana invita a interessanti passeggiate alla scoperta di opere che impreziosiscono vie e piazze.Tinnura è un’altra delle capitali del muralismo, in virtù dell’elevato numero di opere di straordinaria bellezza. Tonara, celebre per il torrone, lo celebra anche sulle facciate delle proprie case. Tortolì e il rapporto con il mare vive in diversi murales. Mentre Tresnuraghes esalta la tenacia e laboriosità dei propri abitanti. Triei affronta i temi più ricorrenti del muralismo sardo. Turri ha un murale dal sapore surrealista. Ula Tirso celebra le maschere carnascialesche. I murales si Uras ci fanno viaggiare nel medioevo. Uri, infine, fa risaltare il tipico costume femminile.

Giovanni Follesa

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