È stata inaugurata ieri sera al museo comunale di via Colletta a Sinnai la mostra sulle quattordici incisioni del 1821 che illustrano la via Crucis e donate al Comune da don Giovanni Cadeddu.

Un appuntamento voluto dall'assesseore alla Cultura Vincenzo Tolu per far conoscere al paese un autentico tesoro d'arte: le opere dell'artista Pinelli sono state definite di straordinario interesse.

Don Cadeddu, morto alcuni anni fa a Sinnai, suo paese natale, ha voluto donare questa collezione d'arte al Comune affinché fosse a disposizione di tutti.

"La mostra - ha detto Tolu - rientra in un progetto che il mio assessorarto sta studiando per valorizzare e far conoscere il nostro patrimonio culturale. Un patrimonio straordinario che va conosciuto dalla collettività, dalle donazioni di don Cadeddu a quelle di monsignor Cesare Perra, alla collezione di d'Aspro solo per fare qualche accenno. Una ricchezza che va ammirata e valorizzata con manifestazioni culturali di alto livello".

La mostra sulla donazione di don Cadeddu potrà essere visitata sino all'otto aprile al museo.

Ieri all'inaugurazione hanno partecipato oltre l'assessore Tolu, il sindaco Matteo Aledda, altre autorità e il nipote di don Cadeddu, Filippo, particolarmente commosso.

Don Cadeddu è stato un uomo di grande cultura, uno studioso e scrittore della lingua sarda. La scriveva e la leggeva come nelle più nobili tradizioni. Un notabile della lingua campidanese della quale conosceva tutto.

Poeta, scrittore, è stato autore di numerose opere, raccolte in un libro di 360 pagine dal titolo significativo Sinnai: "Is fainas letterarias" . Un volume che ricorda Sinnai del passato, suoi personaggi, rioni del paese Il canonico-poeta-scrittore monsignor Giovanni Cadeddu, ogni giorno, di buon mattino arrivava nella "sua chiesa" di Santa Barbara, a Sinnai.

Qualcuno, da anni, lo accompagnava in macchina sino al portone del tempio. Poi, col suo bastone e a passi lenti, anzi lentissimi, raggiungeva l'altare e la canonica. Una figura silenziosa capace però, come detto, di una cultura straordinaria.

Innamorato della lingua sardo campidanese ha scritto poesie e racconti. Storiche le sue prediche in sardo a Sinnai (per Sant'Elena, Santa Barbara e San Bartolomeo), a Selargius (per il matrimonio in catene), a Burcei, Ortacesus.

"La nostra bella lingua - ricordava monsignor Cadeddu - deriva per oltre il 50 per cento dal latino. Ha subito poi le inflessioni della dominazione spagnola. La nostra è una lingua nobilissima. Un tesoro da conservare e da parlare nella vita di tutti i giorni".

L'INAUGURAZIONE:

contentid/image.684371
contentid/image.684371

contentid/image.684372
contentid/image.684372

contentid/image.684373
contentid/image.684373
© Riproduzione riservata